Castrovillari. Mezzogiorno e crescita del Paese, se ne discute al Protoconvento

Cosenza Tempo Libero
Il Protoconvento francescano

“Un Sud migliore per un’Italia più forte” è la riflessione , a più voci, sul ruolo del Mezzogiorno per la crescita del Paese che propongono l’Associazione socio-culturale Kontatto di Castrovillari ed il Comune in provincia di Cosenza, per sabato 23 novembre, a partire dalle 17, nella sala 14 del Protoconvento Francescano.

L’appuntamento verrà concluso dall’onorevole Cesare Marini, direttore della rivista trimestrale “Nuove Lettere Meridionali”, che sarà presentata durante i lavori, con le importanti valutazioni che raccoglie e propone per il rilancio del Mezzogiorno.

Gli interventi verranno introdotti dal saluto del Sindaco, Domenico Lo Polito, ed arricchiti dai contributi del consigliere comunale di Castrovillari, con delega alla Cultura, Lucio Rende, del Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, di Francesco Lo Giudice, ricercatore presso l’Università della Calabria e di Domenico Cersosimo, docente di economia sempre nello stesso ateneo.

Le letture programmate, invece, verranno interpretate dalla inequivocabile voce di Filomena Bloise, docente d’italiano nel liceo Scientifico della città , mentre l’introduzione ed il coordinamento è affidato a Pasquale Pandolfi, responsabile delle attività culturali del sodalizio castrovillarese che con l’ente locale ha programmato il momento.

La full immersion, con uno sguardo attento sulla nostra storia, pure a quella di qualche secolo fa, sarà un’occasione per richiamare il ruolo che il Mezzogiorno deve svolgere - senza dimenticare anche la Questione Meridionale - tra capacità e risorse. Le stesse, con l’aiuto di uomini e donne, stanno creando sviluppo, senza bypassare la sostenibilità che è stata scelta e che deve essere affiancata, necessariamente, all’innovazione, alla ricerca, al credito, al credito d’imposta, alla formazione ed alla sicurezza, i quali sono importanti per rendere più forte l’azione dell’intrapresa diffusa e, contestualmente, la nazione che non può prescindere, per una presenza più determinante in ambito europeo, da ciascun territorio o regione con le proprie specificità e necessità diversificate per partecipare e dare il proprio contributo alla crescita”.