Interrogazione Parlamentare sulla Casa Circondariale di Paola
Il grado di civiltà di un Paese si misura dallo stato delle sue carceri. Quelle italiane sono pessime e, quelle calabresi, sono ancora peggio. Lo sostiene l’ecologista radicale Emilio Quintieri annunciando la presentazione di una durissima Interrogazione alla Camera dei Deputati sulla situazione penitenziaria della Calabria con particolare riferimento agli Istituti di Catanzaro Siano e Paola. Quest’ultimo, il cetrarese, lo conosce molto bene, essendoci stato recluso per circa sei mesi, in custodia cautelare.
Quando venne arrestato era candidato a Montecitorio con la Lista “Amnistia, Giustizia e Libertà” promossa da Marco Pannella ed Emma Bonino. E non appena mise piede all’interno del Carcere non perse tempo per denunciare le illegali condizioni di detenzione.
Nei giorni scorsi, infatti, proprio su sua sollecitazione, di Vittorio Ferraresi, Dalila Nesci, Federica Dieni, Sebastiano Barbanti, Paolo Parentela, Donatella Agostinelli, Alfonso Bonafede, Salvatore Micillo, Tancredi Turco, Giulia Sarti, Andrea Colletti e Francesca Businarolo, tutti del Gruppo Parlamentare Movimento Cinque Stelle, hanno rivolto una circostanziata Interrogazione ai Ministri della Giustizia e della Salute Annamaria Cancellieri e Beatrice Lorenzin chiedendo di avere precise risposte durante le prossime sedute della Commissione Giustizia.
"In particolare - si legge in una nota - in merito all’Istituto Penitenziario tirrenico, è stato denunciato il sovraffollamento; infatti, a fronte di una capienza regolamentare di 161 posti vi sono rinchiuse circa 300 persone, tutti appartenenti al circuito della Media Sicurezza e molti dei detenuti sono condannati in via definitiva anche a lunghe pene detentive. Ma non solo!
In questo Istituto, è completamente assente qualsivoglia attività trattamentale, sia per gli imputati che per i condannati, poiché la biblioteca, con annessa sala lettura, il teatro, la palestra, le salette interne ai reparti per la socialità, sono chiuse e non funzionanti. Solo nello scorso mese di maggio, dopo tanti anni, è stato riaperto il Campo Sportivo a cui i detenuti possono accedere una volta alla settimana per Sezione. Gli spazi destinati alla ricreazione all’aperto sono angusti e privi di aria in quanto chiusi tra più fabbricati adiacenti e l’unica forma di lavoro presente all’interno della Casa Circondariale di Paola, purtroppo insufficiente, è quella alle dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria.
Inoltre, nonostante sia esistente una lavanderia, non è data la possibilità ai detenuti di usufruirne e tantomeno esiste una convenzione con una ditta esterna che garantisca ai detenuti, come previsto dalle norme vigenti, di poter lavare gli indumenti personali, con grave disagio, particolarmente per coloro che non hanno la possibilità di effettuare i colloqui familiari. Riguardo a questi ultimi, è stato segnalato, che si svolgono – dopo estenuanti attese – in delle sale che, oltre ad essere fatiscenti ed in condizioni indecorose, non sono conformi alle prescrizioni di Legge in quanto poiché vi è un muro divisorio in cemento armato e piccoli sedili in cemento.
Tale situazione, ad avviso dei Deputati, appare gravemente lesiva dei legittimi diritti dei detenuti che non possono mantenere rapporti umani con le proprie famiglie e, soprattutto, con i bambini in tenera età. Pessime sarebbero anche le condizioni di manutenzione delle salette destinate ai colloqui con gli avvocati con finestre rotte ed infiltrazioni in caso di precipitazioni atmosferiche. I detenuti sono allocati in delle celle piccolissime, alcune sfornite addirittura di un pavimento decoroso, e costretti a rimanerci per ben 20 ore al giorno su 24. In molti casi, nella stessa cella, sono reclusi detenuti che scontano una condanna definitiva e detenuti in attesa di giudizio, senza che sia assicurata la separazione del condannati dagli imputati e non esistono neanche delle celle riservate ad ospitare detenuti non fumatori.
E’ stata anche denunciata l’illecita attività di controllo notturno effettuata dalla Polizia Penitenziaria nelle celle dei detenuti, già censurata dal Magistrato di Sorveglianza di Cosenza su reclamo di Quintieri. Una ulteriore questione sollevata è la mancata approvazione del Regolamento di Istituto da parte del Ministero della Giustizia. Particolarmente disagiata sarebbe, anche, la condizione dei detenuti stranieri : non esistono mediatori culturali, non vengono concessi sussidi agli indigenti, non vengono accordati colloqui telefonici sulle utenze mobili a coloro che non hanno utenze fisse e molti di questi detenuti non conoscerebbero nemmeno la loro posizione processuale, in considerazione delle oggettive difficoltà linguistiche.
Diversi detenuti stranieri avrebbero chiesto al Magistrato di Sorveglianza di ottenere l’espulsione come misura alternativa alla detenzione avendo da espiare una pena residua non superiore a due anni ma, a tali istanze, non sarebbe stata fornita alcuna risposta. Evidenziata, infine, una criticità nella effettiva funzione svolta dall’Ufficio di Sorveglianza che parrebbe non riuscire nell’applicazione piena e puntuale dei compiti che la Legge Penitenziaria gli affida.
Sulla base di tali premesse, i Deputati pentastellati, hanno chiesto se e di quali informazioni disponga il Governo in merito ai fatti rappresentati e se questi corrispondano al vero; quali siano i dati aggiornati del sovraffollamento facendo riferimento alla capienza regolamentare ed alle singole posizioni giuridiche dei detenuti; quanti siano i detenuti tossicodipendenti presenti e quanti quelli affetti da gravi disturbi mentali o altre gravi patologie di fatto incompatibili con lo stato di detenzione inframuraria;
se sia noto quanti siano i detenuti che hanno usufruito della cosiddetta legge “Svuota Carceri” e quante siano le istanze in tal senso giacenti presso l’Ufficio di Sorveglianza ed allo stato non ancora evase e a cosa sia dovuto l’eventuale ritardo nel disbrigo degli atti; se sia noto quanti siano i detenuti stranieri che abbiano formulato istanza di espulsione come misura alternativa alla detenzione e quanti di questi siano stati effettivamente espulsi ed a quanti di loro sia stata invece negata la richiesta e per quali motivi ; quale sia la cifra destinata ogni anno, negli ultimi cinque anni, alla manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura ; per quale motivo la biblioteca con annessa sala lettura, il teatro, la palestra e le salette interne ai reparti per la socialità siano chiuse e non funzionanti ;
se il Governo non ritenga di dover disporre con urgenza, il completo rifacimento delle sale destinate ai colloqui e se non ritenga di dover intervenire per assicurare la mediazione culturale per i detenuti stranieri; se sia stata data esecuzione alla “sorveglianza dinamica” e se la struttura sia stata ispezionata dalle Autorità Sanitarie Locali ed in caso affermativo a quando risalgano le visite e cosa sia emerso nelle loro relazioni ; con quale frequenza il Magistrato di Sorveglianza visiti i locali dove si trovano i detenuti ; quale sia l’organico ed il carico di lavoro dell’Ufficio di Sorveglianza di Cosenza e quali siano le ragioni di una inadeguata e carente attività dell’Ufficio Giudiziario;
se siano giunte al Governo segnalazioni in merito alle condizioni in cui versa l’Istituto Penitenziario e sulla cronica carenza di personale di Polizia Penitenziaria ; quanti siano i detenuti che abbiano presentato ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo contro lo Stato ; se i Ministri interrogati ritengano o meno che vi siano state o vi siano in corso violazioni nei confronti dei diritti legittimi dei cittadini detenuti in contrasto con quanto previsto dalla Costituzione e se non ritengano doveroso ed opportuno disporre con urgenza delle mirate visite ispettive presso la Casa Circondariale di Paola al fin di avere un quadro più chiaro possibile della situazione esistente ed intervenire in maniera appropriata, tenendo in considerazione quanto segnalato.
In breve tempo, conclude l’ecologista radicale Quintieri, il Guardasigilli Cancellieri - per conto del Governo - fornirà la risposta in Commissione Giustizia a Montecitorio in merito a tutto quanto richiesto. Seguirà replica da parte dell’Onorevole Ferraresi anche a nome degli altri Deputati che hanno sottoscritto l’atto di Sindacato Ispettivo.