Federproprietà: ancora nessun risarcimento per gli eventi alluvionali
“È ci risiamo. Un altro evento calamitoso di tipo alluvionale ha colpito la nostra provincia e di nuovo si fa la stima dei danni e incombono le proteste dei tanti cittadini che hanno subito danni alle loro proprietà.
Sono diversi anni che assistiamo impotenti al verificarsi, nel periodo autunnale, di fenomeni alluvionali che portano distruzione e disagi nel nostro territorio, ma ancora oggi, anche a seguito dei molteplici solleciti della nostra associazione, nessuno è riuscito a spiegarne il motivo ed adottare le giuste contromisure. - È quanto scrive in una nota Luigi Macrillò presidente Federproprietà Crotone - Si tratta di un film troppo spesso visto in questo territorio, già allertato e duramente colpito dall’alluvione dell’ottobre del 1996 ma troppo poco è stato fatto per risanare e mettere in sicurezza il territorio.
È giusto premettere che in questi mesi, l’attenzione della nostra associazione è stata rivolta alle domande di risarcimento che sono state inoltrate dai malcapitati cittadini per gli eventi alluvionali che si sono susseguiti dal 2008 ad oggi. Si, perché anche questa volta, ci ritroveremo a dover combattere per ridare giustizia e dignità a chi, in questi giorni è stato duramente colpito dai danni della pioggia.
Giustizia che ancora non è arrivata per chi, già colpito negli anni precedenti, attende invano il risarcimento da parte della Regione Calabria. Troppo complicato e distorto l’iter per il risarcimento messo in moto dalla Regione Calabria, dipartimento Protezione Civile ed il Comune di Crotone. Dopo un lungo peregrinare siamo venuti a conoscenza che settimana prossima, la Regione Calabria dovrebbe iniziare ad esaminare, tramite una apposita commissione, le pratiche di risarcimento istruite per gli anni 2008/2009.
Ci domandiamo a questo punto, quale triste destino aspetterà i nuovi proprietari vittime dei disagi per l’evento alluvionale di questi giorni? A quando il risarcimento? Le denunce pervenute all’associazione e già ampiamente riportate dagli organi di stampa, parlano di un’assenza delle istituzione nell’immediatezza dell’evento anche per quanto riguarda i sopralluoghi per la constatazione ed accertamento dei danni.
In alcuni comuni della provincia inoltre - si continua a leggere nella nota - è scoppiata la protesta per i disagi che potevano essere evitati o minimizzati laddove le amministrazioni locali avessero provveduto a dar ascolto alle lamentele e alle denunce dei proprietari edili che hanno più volte manifestato la pericolosità di argini e canali mai messi in sicurezza; anzi, in alcuni casi, le denuncie riguardavano lavori iniziati e mai portati a termine, aumentando la stessa pericolosità di siti già altamente abbandonati ed in balia del degrado.
Incuranti di tutto ciò, alle prime richieste di intervento per i proprietari maggiormente colpiti, latente e deplorevole è stata la risposta degli stessi rappresentanti comunali, impossibilitati ad effettuare i lavori di ripristino e messa in sicurezza per mancanza di personale.
Perché, anche a Crotone, - continua a scrivere Macrillò - come nelle altre regioni d’Italia, fortemente colpite dalle piogge alluvionali dello scorso 19 novembre, sembra essere particolarmente apprezzata quale scusante, l’impossibilità per i Comuni di operare per i divieti imposti dal patto di stabilità. Purtroppo, rimproveriamo agli stessi, che Crotone è stata vittima nel 1996 di un evento disastroso che ha portato vittime e distruzione ma ha permesso anche di accedere a ingenti fondi per la ricostruzione e per la messa in sicurezza del nostro territorio e dei siti più pericolosi, come gli argini del fiume Esaro.
Inoltre, ricordiamo, agli stessi, che il patto di stabilità non può impedire a nessun Comune di privare il territorio dei fondi per la messa in sicurezza e poi distrarne altri per eventi di gala e di piacere che nessun beneficio porteranno a quanti, malcapitati cittadini, vedranno le loro case immerse dal fango e dall’acqua.
Come in altre occasioni, - conclude Macrillò - provvederemo ad agire, come associazione dei consumatori, nelle sedi opportune, a far valere i diritti dei cittadini del territorio, nuovamente colpiti da questa emergenza ed individuare eventuali responsabilità ed omissioni da parte degli amministratori pubblici, con la speranza che per il risarcimento dei danni non si debba attendere ancora a lungo.”