Depositi costieri Eni, Grillo: 6 milioni di euro non utilizzati
"Sei milioni di euro, già nelle disponibilità della Protezione civile e della Regione. Risorse non utilizzate dagli enti attuatori per la messa in sicurezza del Vibonese, all’indomani dell’alluvione del 2006, e che l’amministrazione regionale calabrese sarebbe disposta ad investire oggi sul territorio. Fondi che, - secondo il consigliere regionale Alfonso Grillo - potrebbero risolvere la questione legata alla delocalizzazione dei depositi costieri Eni.
In merito alla controversia, su cui il consiglio comunale si appresta ad esprimersi, il consigliere regionale del Nuovo centrodestra aveva prospettato qualche tempo fa la possibilità di dirimere la faccenda, appunto, reimpiegando i fondi in questione per la messa in sicurezza dei depositi costieri di Vibo Marina. In quell’occasione Grillo incontrava il placet, rispetto alla sua proposta messa sul tavolo, dell’azienda, della Protezione civile, della Provincia e dell’Autorità di bacino, oltre che - ovviamente - dell’amministrazione regionale. Il Comune, invece, chiamato ad esprimersi sul futuro dell’Eni nelle prossime sedute del consiglio comunale, previste per il 28 e 29 novembre, deve ancora definire la propria posizione".
«Mi fa piacere - ha commentato Grillo - che il consiglio comunale voglia venire a capo della faccenda. Ma mi sembra opportuno far notare che la soluzione la si maneggi tra le mani già da tempo. Ho avuto modo di presentare ai soggetti competenti la mia proposta sulla messa in sicurezza del sito in cui hanno sede i depositi costieri e ho riscontrato il favore di tutti. Inoltre, la Protezione civile ha attivato da tempo le procedure necessarie per attuare quanto da me proposto. A questo punto, al consiglio non resta che deliberare tenendo presente la mia iniziativa prospettata nei mesi scorsi, per scongiurare che l’Eni si allontani dal territorio sol perché costretta».
«Sono convinto - ha proseguito - del fatto che per rilanciare il porto Santa Venere sia necessario risolvere una volta per tutte il problema della messa in sicurezza dei depositi Eni di Vibo Marina. Ragione per cui ritengo opportuno intervenire sostenendo l’azienda nella messa in sicurezza dell’area in discussione, senza arrecare danno né al territorio, e alle sue economie, né al lavoro, altrimenti pregiudicato».
Superata sarebbe, per il consigliere quanto per la Regione, l’ordinanza con cui si disponeva la delocalizzazione dei depositi costieri: «la validità dell’atto - ha spiegato Grillo, in sintonia con l’assessore al ramo - si è persa con la cessazione dello stato di emergenza. In ogni caso, onde evitare dubbi di sorta abbiamo interpellato l’avvocatura, che prima dello scadere della proroga firmata dal sindaco fornirà il parere per capire se sia necessaria o meno una revoca dell’atto».
«Mi aspetto - ha concluso - che il Nuovo centrodestra, una volta determinatosi nel consiglio di palazzo “Razza”, agisca secondo coscienza, mettendo sopra ogni cosa il senso di responsabilità verso i cittadini e i lavoratori Eni che oggi rischiano una sorte difficile. Io, dal canto mio, mi impegno a ricercare per Vibo Marina, il porto e i depositi costieri, una fine migliore».