M5S: il mito del bergamotto, Reggio Calabria “banlieue”
"Il termine francese banlieue, per come si sa, indica la periferia dove solitamente si riversa la classe inferiore e degradata, quella che non può trovare giusta collocazione in una città. Ora, anche questo si sa, Reggio Calabria annovera illustri pensatori, opere importanti, è sito di storia antica, ha dato i natali ai miti e fatto sognare i romanzieri inglesi che, scoprendone la bellezza inimitabile del paesaggio, hanno descritto i suoi lussureggianti e profumati giardini che dalle colline lambivano il mare". E' quanto sostiene il Movimento Cinque Stelle di Regiio Calabria.
"Onore e gloria di questo territorio - continua la nota - di cui i reggini ne sono fieri, è il suo emblema, anch’esso inimitabile, la pianta di bergamotto e il suo agrume almeno sino a quel fatidico mattino del 25 novembre del 2013 quando, su Rai 1 (Uno Mattina Verde), due “giornalisti” e un presidente del 1) consorzio del bergamotto di Reggio Calabria; 2) presidente dell’Ente preposto alla tutela della essenza Dop di Reggio Calabria – città del bergamotto; 3) presidente della sua Unionberg società di produzione, presentano, nientepopodimenochè “il bergamotto della Cina” e, sullo sfondo, quasi sottovoce, “ma ora c’è anche in Calabria”.
Così, nel breve spazio di un mattino, sono riusciti, entrambi, a distruggere l’immagine di una città, quella del bergamotto. Reggio Calabria si è svegliata senza il suo primato, quello di essere unica e sola detentrice del notissimo e corteggiatissimo agrume. E questo non perché non è altrettanto conosciuta l’esistenza di notizie relative a piantagioni in Brasile o in Costa D’Avorio, ma è altrettanto risaputo che quei frutti (chiamiamoli esotici) non hanno le stesse caratteristiche organolettiche dei nostri agrumi.
E’ stato infatti provato scientificamente che il nostro frutto presenta ben 352 componenti chimiche naturali mentre gli altri solo 250 ed ecco spiegato il perché il nostro agrume si merita l’attributo di “unico” nel suo genere, il che posiziona la città di Reggio Calabria nella classifica delle città uniche al mondo, almeno sino a quel fatidico mattino quando, nel volgere di una battuta, è stata scaraventata in un banlieue, ai margini del mondo inferiore. Sembrerebbe una nemesi, un contrappasso: cadono i miti, le leggende e con essi cadono le certezze, le identità si sbriciolano e quello che rimane è il vago senso del globale, di una Cina incombente anche in quello che si riteneva impossibile.
E infatti quel super presidente di, addirittura, ben tre enti (uno di indirizzo, l’altro di controllo e l’altro ancora di produzione) non ha sentito la necessità di chiarire se quei frutti che si spacciavano per “cinesi” provenissero veramente dalla Cina o dalla Calabria o da che ne so, magari da Milano o da Bergamo. Si è, viceversa, assistito ad una goffa infantile esibizione fatta di accendino e di spruzzo di essenza – fattibile anche con la buccia di arancia o di limone - e si è registrato un silenzio che, per le orecchie dei reggini, è apparso assordante e blasfemo.
Non si è neppure chiarito che il bergamotto non si coltiva in tutta la Calabria, non si è chiarita la differenza di qualità dei nostri bergamotti con quelli di altre provenienze, non si è detto che la DOP è relativa all’essenza e non al frutto, non si è detto niente, un vuoto culturale spaventoso, forse imputabile al fatto che proprio in questi giorni il super presidente ha anche il compito di fissare, lui, il prezzo del prodotto bergamotto che lui stesso andrà ad acquistare.
E, poi, chi ha mai visto le coltivazioni di cui si parla, che siano cinesi, brasiliane o altro? Noi attivisti del MoVimento 5 Stelle di Reggio Calabria chiediamo a gran voce che la Rai (Rai 1 Uno Mattina Verde) in una prossima puntata chiarisca: a) da chi ha appreso la notizia che in Cina si coltiva il bergamotto, sia quale pianta che frutto; 2) chiarisca se i frutti di bergamotto esibiti in occasione della trasmissione provenissero dalla Cina o da altre parti del mondo; 3) chiarisca le caratteristiche di unicità del frutto di bergamotto di Reggio Calabria . Ciò ai fini della chiarezza e quale dovuto risarcimento morale ad una città, quella di Reggio Calabria, che ancora crede nei primati così poco e indecorosamente rappresentati".