Cariati: scoperta targa in piazza nel centro storico per Rocco Trento
La Calabria è rimasta alle parole pronunciate negli interventi di Rocco Trento in consiglio regionale. È strabiliante l’attualità di quelle sue affermazioni, sugli sprechi e sui poteri occulti nel mondo della sanità calabrese, sul rischio di paranoia istituzionale e di involuzione autoritaria per lo scontro permanente tra poteri dello Stato, sulla magistratura abbandonata e quella dormiente, su mafia e antimafia.
Sono parole di oltre 20 anni fa ed è come se fossero state dette per domani mattina. – È, questo, uno dei passaggi più importanti e applauditi dell’intervento conclusivo del Senatore piemontese Enrico Buemi, portando i saluti del segretario nazionale del Partito Socialista Riccardo Nencini, al momento di dibattito sulla figura storica e politica dell’On. Rocco Trento, a venti anni dalla sua scomparsa, ospitato nel Teatro Comunale di Cariati.
Avvocato e uomo politico cariatese, visse la politica come ragione di vita, pose la sua vita a servizio della politica. L'Amministrazione Comunale e i cariatesi a perenne ricordo posero. – È, questo, il testo scolpito nella targa commemorativa scoperta, facendo Scivolare un drappo rosso, nel primo pomeriggio di sabato 7, dal Sindaco di Cariati Filippo Sero insieme alla moglie del compianto On. Trento, la signora Maria Nigro Imperiale e i figli Assunta, Leonardo e Gian Pasquale, nella gremita piazza antistante il Palazzo di Città, nel centro storico e che d’ora in avanti porterà il nome dell’illustre politico e concittadino. – La scelta della dell’agorà – ha detto il Primo Cittadino intervenendo nel Teatro – è emblema della Politica intesa come dimensione ineliminabile dell’Uomo, così come era per Rocco Trento. La sua – ha aggiunto – fu una passione rivoluzionaria, la rivoluzione di un riformista, verso un sistema le cui distorsioni sono ritornate in auge.
E la scelta di questa precisa piazza – ha spiegato – è altrettanto emblematica della figura politica di Rocco Trento che volle e seppe rendere la casa comunale la casa di tutti. Il suo messaggio resta per me oggi quello di non avere paura del sistema. Ed è per questo che mi sento grato a lui, pur avendolo conosciuto poco di persona, per avermi indicato la strada. Anche di umili origini, non avrei potuto fare il Sindaco di questa Città senza il messaggio storico dirompente che impersonò Rocco Trento.
Dopo il contributo di Maria Crescente, dirigente della locale sezione del PS Rocco Trento, diversi, emozionanti e diretti sono stati i ricordi personali e pubblici condivisi. Moderati dal giornalista Rai Gregorio Corigliano sono intervenuti Antonio Salamanca presidente del centro W.Marino – Lilt Cosenza; Luigi Incarnato ex assessore ai lavori pubblici e Segretario Regionale Psi; Antonio Mundo ex deputato Psi che, in particolare, ha ricordato il rapporto diretto che Trento sapeva preservare con il territorio; Leonardo Chieffallo Sindaco di S.Mango d’Aquino, già consigliere regionale Psi, che ha sottolineato il coraggio di Trento.
Aveva inviso i potenti – ha detto – ovunque si annidassero, anche nello stesso Psi. Non si piegava ai poteri del momento e – ha aggiunto – si leggano in questo senso anche i rapporti conflittuali che egli ebbe con Mancini e Principe. Rocco Trento fu anti craxiano – ha ricordato – quando la stella di Craxi era nascente e poi, nel 1993, si dichiarò tra i più convinti craxiani rispetto a certa magistratura.
Fu del resto – ha concluso Chieffallo – colui che denunciò talune procure ferme dell’epoca, rispetto a sue denunce e il socialista che venne ostacolato dagli stessi socialisti nella redazione, in particolare, del secondo piano sanitario regionale. – Portando i saluti e la gratitudine dell’avvocatura regionale, l’Avv. Ernesto D’Ippolito Presidente Emerito Ordini Forensi della Calabria ha definito Trento un campione dell’eloquenza forense, che mai abbandonò la toga per la politica, togliendo tempo al riposo ed alla famiglia; che mai confuse l’eloquenza col populismo e mai fece trapelare la sua politica popolare nelle aule di giustizia.
Espresse la domanda dei senza potere e non confuse mail il suo paese con il suo orizzonte. – A chiudere è stato uno dei figli, l’assessore provinciale Leonardo Trento che, ringraziando a nome della famiglia l’Amministrazione Comunale per l’intitolazione, ha parlato di scelta che riempie di orgoglio e che carica di responsabilità rispetto alla necessità di riconquistare capacità di progetto e di governo in Calabria.