Armi e droga, padre assolto e figlio condannato a Belcastro
Si sono conclusi con un'assoluzione e una condanna i giudizi abbreviati a carico di Rodolfo e Giancarlo Pane, rispettivamente padre e figlio, arrestati il 2 maggio a Belcastro, nel Catanzarese, con le accuse di detenzione illegale e ricettazione di armi e spaccio di droga.
Dopo che la Procura di Catanzaro ha chiesto per i due uomini il giudizio immediato, questi, a loro volta, hanno scelto il rito abbreviato - che in caso di condanna comporta lo sconto di pena di un terzo -, celebrato oggi davanti al giudice dell'udienza preliminare, Maria Rosaria Di Girolamo.
Per i due imputati il pubblico ministero, Paolo Petrolo, aveva chiesto due condanne, a tre anni di reclusione per Rodolfo Pane, e a quattro anni e sei mesi per Giancarlo Pane. Per quanto riguarda il piu' anziano dei due, però, ha prevalso la tesi dell'avvocato difensore, Salvatore Iannone, che ha ottenuto un'assoluzione. Per Giancarlo Pane, invece, l'accusa è stata derubricata nella fattispecie di lieve entità, e l'uomo è stato condannato a due anni di reclusione.
Entrambi gli imputati, infine, oggi sono stati rimessi in libertà. Si trovavano in carcere dal 3 maggio, quando il giudice per le indagini preliminari convalidò gli arresti disponendo la custodia cautelare. I due indagati, quel giorno, risposero alle domande del giudice e, mentre Pane padre spiego' di non sapere nulla di quanto rinvenuto dai carabinieri nella loro abitazione, il figlio Giancarlo, invece, si addossò ogni responsabilita'.
I due Pane erano stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Sellia Marina a seguito di una perquisizione effettuata nell'ambito di servizi di controllo del territorio e repressione della criminalità. In casa dei Pane i militari avevano rinvenuto un fucile calibro 12 a canne mozze con matricola abrasa, illegalmente detenuto, quasi 50 cartucce calibro 12 a pallettoni e svariate dosi di cocaina (quasi 10 grammi), che sarebbero state pronte per essere smerciate. (AGI)