Omicidio di Matteo Vinci. Rito abbreviato: assolti presunti esecutori materiali

Catanzaro Cronaca
Il luogo dell'esplosione e le due vittime

A distanza di pochi mesi dalla richiesta avanzata dal pubblico ministero, il sostituto della Dda Andrea Mancuso, che ne aveva invocato il carcere a vita (QUI), i due presunti esecutori materiali dell’omicidio di Matteo Vinci (QUI), il trentaduenne Antonio Criniti ed il quarantaduenne Filippo De Marco sono stati assolti entrambi dal Gup distrettuale di Catanzaro, Matteo Ferrante, al termine del processo che si è celebrato col rito abbreviato.

Per il giudice, dunque, non sarebbero stati loro a piazzare la bomba che uccise Vinci e ferì gravemente il padre, Francesco, fortunatamente sopravvissuto (QUI).

Riconosciuti, invece, a loro carico, i reati di coltivazione, trasporto e spaccio di sostanze stupefacenti: Barbara è stato pertanto condannato a 16 anni di reclusione; De Marco, invece, a 10 anni ed 8 mesi.

Sempre per quanto attiene ai reati droga il Gup ha anche inflitto 10 anni Antonio Criniti; 9 anni a Pantaleone Mancuso; 8 anni a Domenico Bertucci; e 4 anni e 3 mesi ad Alessandro Mancuso.

Sul finire del 2021 i presunti mandanti dell'omicidio di Vinci, Rosaria Mancuso e Vito Barbara, sono stati condannati all'ergastolo dalla Corte d'Assise di Catanzaro (QUI).