Omicidio Vinci, carcere a vita per Rosaria Mancuso e Vito Barbara
Carcere a vita per Rosaria Mancuso (di 64 anni) ed il genero Vito Barbara (28) ritenuti gli ideatori e organizzatori dell’agguato in cui il 9 aprile del 2018, a Limbadi, nel vibonese, perse la vita, dopo l’esplosione di un’autobomba, il 42enne biologo Matteo Vinci (QUI), mentre rimase ferito gravemente ma ne uscì miracolosamente salvo il padre Francesco.
La sentenza è stata letta oggi dalla Corte d’Assise di Catanzaro che ha condannato entrambi all’ergastolo, mentre per Barbara è stato previsto anche l’isolamento diurno per la durata di un anno.
Entrambi gli imputati, accusati dell’omicidio di Vinci e del tentato omicidio del padre, sono stati assolti dal reato di estorsione ai danni della famiglia della vittima.
Nella stessa pronuncia condannato a 10 anni di reclusione (l’accusa ne aveva chiesti 20), poi, Domenico Di Grillo (72 anni), marito di Rosaria Mancuso.
Sono tre e mezzo gli anni inflitti invece alla figlia, Lucia Di Grillo (30 anni, moglie di Barbara), - che rispondeva solo dell'imputazione relativa alle armi - quando il pm della Dda di Catanzaro, Andrea Mancuso, ne aveva chiesti 12 (QUI).