Archeologia, l’ex sindaco di Monasterace fonda l’associazione “Umberto Zanotti Bianco”
Era prevista per gennaio 2014 la presentazione al pubblico dell’associazione voluta dall’ex sindaco di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta: appena costituita, l’Associazione Culturale “Umberto Zanotti Bianco” parte dall’antica Caulonia per interessarsi della relazione tra archeologia e territorio, tra territorio e ambiente, tra comunicazione scientifica e didattica dell’archeologia con un obiettivo ambizioso: “Vogliamo attivare una continua sensibilizzazione dei cittadini, i quali hanno l’obbligo e il diritto di difendere i propri beni culturali e non soltanto nei momenti di criticità ma ogni giorno dell’anno, perché costituiscono la loro memoria, la loro identità e la possibilità di innescare un turismo culturale con conseguenti ricadute positive sull’economia del paese e del comprensorio”, ha dichiarato la dr. Lanzetta.
E’ noto che le mareggiate che hanno devastato la costa ionica calabrese nei primi giorni del mese di dicembre hanno causato ingenti danni all’area archeologica dell’antica Caulonia, determinando la distruzione di ampie porzioni della duna costiera e con essa il crollo di strutture antiche relative all’area del tempio dorico. Poco più a nord, anche il fronte dunario nei pressi della casamatta ha subito un forte arretramento tanto da mettere in serie pericolo anche le terme ellenistiche della città antica che di recente, hanno registrato il rinvenimento del mosaico più antico del meridione d’Italia. La prossima mareggiata potrebbe essere fatale sia per il tempio che per il complesso termale.
Immediato l’allarme lanciato dalla Soprintendenza per i Beni culturali della Calabria e dal Comune di Monasterace che, su parere dei tecnici dell’Università della Calabria, hanno chiesto ai vari Enti preposti di intervenire con somma urgenza per realizzare una barriera di massi frangiflutto che, spezzando l’impeto delle onde, fermi l’avanzare dell’erosione.
Le associazioni locali, in questo contesto, assumono una funzione di garanzia e di mediazione tra il territorio e le istituzioni per quella parte della popolazione che ha ancora negli occhi le immagini dell’area archeologica dell’antica Sibari sommersa dall’esondazione del fiume Crati. A Caulonia si è ancora in tempo per impedire il peggio; ha dichiarato, in proposito, la dr. Lanzetta: “Come associazione, abbiamo già lanciato il grido di allarme per la situazione critica che si è creata, registrando con soddisfazione le continue segnalazioni da parte di cittadini e associazioni varie. Purtroppo, a tutt’oggi, non abbiamo avuto la possibilità di conoscere le intenzioni dell’Assessorato ai Beni Culturali della Regione e della Provincia.
Il nostro scopo sarà quello di sollecitare un primo intervento di emergenza per evitare che le prossime mareggiate possano portare via il resto del tempio. Però aggiungo che questo silenzio delle Istituzioni preposte ci sgomenta, e ci chiediamo, nello stesso tempo, se la Cultura sia solo un valore teorico e retorico buono solo per i convegni, o anche e soprattutto una pratica giornaliera dalla quale non si può prescindere per la crescita socio –culturale della Regione, dei Politici e dei Cittadini”.