Donna abbandonata su barella, scagionati medici e infermiera
Sono stati tutti completamente scagionati i cinque medici e l'infermiera del reparto di Ginecologia dell'ospedale "Pugliese" di Catanzaro, coinvolti in un'inchiesta partita a seguito della denuncia di una donna che ha detto di essere stata abbandonata per giorni su una barella dopo il suo ricovero per un'interruzione di gravidanza, che risale al 2010.
Il giudice dell'udienza preliminare, Assunta Maiore, ha chiuso così, oggi, il procedimento a loro carico nell'ambito del quale il pubblico ministero aveva chiesto il rinvio a giudizio, così come aveva fatto anche l'avvocato Antonio Ludovico, nell'interesse della parte civile, dando piuttosto ragione ai difensori degli indagati, gli avvocati Enzo Ioppoli, Maurizio Belmonte, Marcello, Salerno e Luigi Ciambrone.
I fatti risalgono a quasi tre anni fa. Tutto ebbe inizio il 17 marzo del 2010 quando la persona offesa fu ricoverata al "Pugliese" per interrompere la gravidanza per via di una malformazione del feto che portava in grembo. La donna, afflitta da una malattia e dunque "incapace", secondo quanto ricostruito dagli inquirenti sarebbe stata "posteggiata" su una barella, dove sarebbe rimasta per tre giorni senza adeguata assistenza, prima e dopo il lunghissimo intervento cui fu sottoposta.
La paziente fu dimessa dal nosocomio due giorni dopo l'interruzione della gravidanza, ma riportò una trombosi alla gamba sinistra, che secondo la pubblica fu provocata potrebbe dalla "mancata asportazione di materiale abortivo endocavitario". Quanto alla prima contestazione di abbandono d'incapace, però, il giudice ha stabilito che "il fatto non sussiste", mentre la seconda - quella di lesioni - è venuta meno per difetto di querela. (AGI)