Editoria: Luciano Regolo nuovo direttore “l’Ora della Calabria”
Dopo quasi tre anni e cinque mesi, si chiude l'esperienza di Piero Sansonetti alla guida di "Calabria Ora" che, dal 5 agosto scorso, ha cambiato testata ne "l'Ora della Calabria". L'ex direttore di "Liberazione" e condirettore de "l'Unità" passa il testimone a Luciano Regolo, 47 anni, nato a Catanzaro, con esperienze in testate come "la Repubblica", "Oggi", "A" e "Chi", che l'hanno lanciato alla direzione di "Novella Duemila", "Eva 3000" e "Vip". Il 6 dicembre scorso, a Cosenza, l'editore Alfredo Citrigno aveva, infatti, incontrato, alla presenza del direttore Piero Sansonetti, il Comitato di redazione ed il vicesegretario nazionale Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, annunciando "la necessità di ridurre i costi per non rischiare il tracollo".
Secondo quanto riferisce oggi Parisi, "l'incontro aveva prontamente registrato la disponibilita' di Sansonetti a rilevare la testata e partire con una nuova avventura che avrebbe assicurato "il coinvolgimento del maggior numero di giornalisti possibile". Posizione, questa, non gradita da Alfredo Citrigno, il quale aveva ribattuto che sarebbe stato disposto a cedere la testata "a costo zero" a patto che Sansonetti si facesse carico del pagamento del Tfr ai dipendenti, pari a circa 130mila euro e mantenesse gli attuali livelli occupazionali". "A Luciano Regolo e, sopratutto, ad Alfredo Citrigno - sottolinea Carlo Parisi - il rinnovato appello a non commettere il grave errore di affidarsi alla mera politica dei tagli per tenere a galla un giornale che, lo scorso anno, ha dovuto ricorrere agli ammortizzatori sociali (pagati esclusivamente dall'Inpgi, ovvero con i contributi versati dagli stessi giornalisti) con un contratto di solidarieta' al 40 percento. E', infatti, soprattutto in periodi di crisi - aggiunge il vicesegretario Fnsi - che bisogna investire nella qualità dell'informazione che non può prescindere da un elevato livello di preparazione professionale e non può, quindi, essere il frutto di prestazioni occasionali mal pagate o non pagate, ma viene garantita dalla stabilita' del rapporto di lavoro. Se si è editori veri o, quantomeno, ci si vuole sforzare di esserlo". "Il sindacato dei giornalisti - conclude Carlo Parisi - è sempre al fianco dei colleghi e del Cdr e mantiene viva la preoccupazione sul ventilato progetto di ristrutturazione aziendale prospettato dall'editore".