Ferrara (Liberi di ricominciare): avviso Tares recapitato è illegittimo

Reggio Calabria Attualità

"La Commissione Straordinaria alla guida di Palazzo San Giorgio ha prorogato al prossimo 31 dicembre la scadenza per il pagamento della maggiorazione TARES precedentemente prevista per la data del 22. Un provvedimento o meglio una “cura palliativa” che appare quantomeno opportuna solo perché, ancora oggi, moltissimi cittadini non hanno ricevuto i modelli di pagamento. - Lo si legge in una nota il Presidente del movimento Liberi di ricominciare Paolo Ferrara - Silenzio tombale invece per le procedure di calcolo che hanno portato la fantomatica Città Metropolitana priva di qualsivoglia servizio, a pretendere dai propri cittadini il pagamento dei tributi con un incremento pari al 121,1% rispetto all’anno precedente.

Secondo i dati forniti da Guglielmo Loy, Segretario Confederale UIL, Reggio Calabria passa dai 240,12 euro del 2012 alla stangata degli attuali 531. Cifra che ha conquistato il primato come valore medio per nucleo familiare più alto d’Italia.

Grazie al nostro attacco dei giorni scorsi verso la terna commissariale – che sottolineava anche l’incapacità gestionale di un’amministrazione oramai allo sbando, che pretende dal contribuente, come indicato nell’avviso recapitato, di ottenere il pagamento mediante un’unica soluzione senza in alcun modo prevedere la facoltà di rateizzazione degli oneri dovuti, violando ancora una volta principi giuridici di base oramai consolidati – la Commissione Straordinaria è stata costretta a correre immediatamente ai ripari deliberando la possibilità di rateizzazione del saldo TARES 2013 in tre possibili soluzioni 16 gennaio, 16 febbraio e 16 marzo, in alternativa al pagamento in unica soluzione con termine ultimo già fissato per il 31 dicembre 2013.

Paolo Ferrara: C’è chi ingenuamente applaude con enfasi a tale scelta disconoscendo forse che questa soluzione da noi definita “cura palliativa” è un obbligo al quale la stessa amministrazione doveva non solo prevedere, ma addirittura indicare già nell’avviso inviato ai contribuenti.

Al Movimento “Liberi di Ricominciare” non basta aver ottenuto la rateizzazione (che di certo favorisce il contribuente alleggerendolo rispetto al pagamento in unica soluzione) in quanto non soddisfa in alcun modo la nostra certezza: l’illegittimità dell’avviso di saldo TARES 2013.

Molti esponenti politici stanno cercando di “risolvere” la questione incitando la popolazione ad una sommossa. I problemi non si risolvono scendendo in piazza, i problemi di qualunque natura essi siano, devono essere risolti con un pacifico e costruttivo confronto.

In un paese democratico e, soprattutto, in una città metropolitana guidata da Prefetti – se tale opportunità non dovesse essere consentita – la mancanza di dialogo evidenzierà ancora una volta il “regime dittatoriale” con il quale i Commissari hanno finora scelto di utilizzare, dimenticandosi forse che il popolo è sovrano.

Se persevererà il “silenzio” col quale oramai i commissari ci hanno abituato, solo in tal caso invocheremo i cittadini a scendere in massa in piazza, ma sino ad allora cercheremo, dando l’esempio, di ragionare utilizzando la testa e “screditando” con forza quegli eventuali millantatori che invece incitano la rivolta.

A tal proposito lunedì invieremo alla Commissione Straordinaria una richiesta bonaria chiedendo che vengano illustrate pubblicamente le procedure di calcolo che hanno determinato l’ottenimento di questi valori TARES da primato nazionale.

Pretendiamo chiarezza - si legge ancora - nei confronti di quei cittadini che pur di adempiere al pagamento di questi tributi si dovranno privare di festeggiare in modo adeguato il santo Natale. Ecco perché anziché scendere in piazza a sostegno di chi crede di poter risolvere il problema utilizzando un atteggiamento arrogante – emulando quello finora utilizzato dai commissari – abbiamo deciso di convocare la cittadinanza, alla stessa ora dello stesso giorno del sit-in, per illustrare insieme ai legali e ai tecnici del Movimento “Liberi di Ricominciare” le motivazioni per le quali l’avviso di saldo TARES inviato dal comune è da ritenersi illegittimo, pertanto nullo.

La motivazione che ci ha spinto ad essere qui oggi è illustrare tutte le anomalie che insieme ai nostri legali abbiamo scoperto e ci hanno dato la possibilità di affermare la totale illegittimità dell’avviso di saldo. Specificatamente: in una recente dichiarazione i commissari sulla TARES hanno affermato “ricordiamo che si tratta di un tributo dello Stato e i Comuni hanno l’esclusivo obbligo di trasmettere ai cittadini i relativi modelli di pagamento”.

Nulla di più falso. I comuni hanno l’obbligo di effettuare le corrette “procedure di calcolo” ai sensi dell’articolo 14 del Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011, per poi comunicare mediante uno schema analitico dettagliato l’importo effettivo del tributo dovuto.

Paolo Ferrara: “Nell’avviso di “saldo TARES anno 2013” recapitato ai contribuenti reggini vengono citate le deliberazioni 223 e 224 del 26.11.2013 con le quali la Commissione straordinaria ha approvato le tariffe relative alla TARES e il relativo regolamento per l’istituzione e l’applicazione del tributo.

Dopo un’accurata ricerca sul sito del comune di Reggio Calabria è stato possibile visionare tali delibere provviste di tabelle di calcolo illeggibili, incomplete e ricche di grossolani errori, tra i quali anche l’errata procedura di copia/incolla da un foglio di calcolo Excel che rendono così le tabelle incomplete e inutilizzabili. Tali errori non consentono neppure ad un professionista specializzato di effettuare le corrette procedure di calcolo per la determinazione del valore del tributo dovuto.

In particolare nelle tabelle della deliberazione n. 224 “Approvazione Piano Economico Finanziario anno 2013 - TARES” gli errori grossolani impediscono la lettura delle variazioni in percentuale che consentirebbero le riduzioni del pagamento dei tributi, così come previsto nei 47 comma dell’articolo 14 del Decreto Legge n.201 del 6 dicembre 2011.

L’inesistenza di questi valori annulla totalmente qualsivoglia forma di riduzione a danno dei poveri contribuenti che si vedono recapitare tributi con l’aliquota massima”. Analizzando la deliberazione n. 224 “Regolamento per la disciplina del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi – TARES” in particolare al TITOLO VI – Dichiarazione, accertamento e riscossione, l’articolo 37 “riscossione” al comma 1 indica che “… suddividendo l’ammontare complessivo in quattro rate, scadenti ad aprile, maggio, agosto e ottobre, con facoltà di effettuare il pagamento in unica soluzione entro il mese di ottobre di ciascun anno”.

Guarda caso siamo a dicembre (e non ottobre) e le rate previste nell’anno 2013 sono state in tutto 3 (e non quattro come previsto)!!! Eppure in calce delle deliberazioni n. 223 e 224 del 26.11.2013 viene riporta la dicitura “letto, approvato e sottoscritto” dalla Commissione straordinaria, dal Segretario Generale, con anche “parere favorevole” espresso dai responsabili di settore in merito alla regolarità tecnica e contabile ai sensi dell’art. 49 del T.U. 18.08.2000 n.267”.

Ferrara prosegue: L’avviso di “saldo TARES anno 2013” recapitato a mezzo di posta ordinaria a pochi contribuenti reggini, inoltre non è conforme alla Legge n. 212 del 27 luglio 2000 “Disposizioni in materia di statuto dei diritti del contribuente” in quanto viola in modo grave l’articolo 2 “chiarezza e trasparenza delle disposizioni tributarie”, l’articolo 5 “informazione del contribuente”, l’articolo 6 “conoscenza degli atti e semplificazione”, l’articolo 7 “chiarezza e motivazione degli atti”.

È da sottolineare anche l’incapacità gestionale di un’amministrazione oramai allo sbando, che pretende dal contribuente, come indicato nell’avviso recapitato, di ottenere il pagamento mediante un’unica soluzione senza in alcun modo prevedere la facoltà di rateizzazione degli oneri dovuti, violando ancora una volta principi giuridici di base oramai consolidati.

Tali difformità non consentono al contribuente di conoscere in modo chiaro, corretto e dettagliato la rendicontazione dei tributi dovuti, rendendo incomprensibile qualsivoglia forma di apprendimento. A peggiorare la situazione è l’incapacità di calcolo degli importi dovuti. Tali limitazioni rendono illegittimo l’avviso recapitato ai contribuenti. Si chiede, pertanto, l’immediato annullamento della comunicazione e la programmazione di un Piano Tecnico necessario alla rimodulazione delle tariffe che consentano le possibili riduzioni del pagamento dei tributi, così come previsto nei 47 comma dell’articolo 14 del Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011.

In caso contrario - conclude la nota - con il Movimento Liberi di Ricominciare siamo pronti a scendere in piazza a difendere i nostri diritti e a far capire a chi oggi non è capace di ascoltare che a pagare non può essere sempre il cittadino.

Scenderemo in piazza a raccogliere le adesioni necessarie a costituire una class-action per l’annullamento in autotutela dell’avviso di saldo TARES 2013, segnalando per i motivi descritti i Commissari alla Corte dei Conti, in quanto, col loro atteggiamento arrogante e privo di qualsivoglia democrazia, arrecheranno un grande danno erariale all’ente già vissuto negli anni precedenti con i photored."