Porto di Le Castella. Appalto gestito dalla ‘ndrangheta? Scatta il sequestro
I carabinieri del Comando provinciale di Crotone - su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro - hanno posto sotto sequestro, stamani, il porto di Le Castella. Secondo gli inquirenti vi sarebbero state infiltrazioni, da parte delle cosche mafiose del crotonese, nei lavori di ammodernamento dell’infrastruttura. Contemporaneamente sono stati sequestrati nell’ufficio tecnico del Comune di Isola Capo Rizzuto tutti i documenti relativi all'appalto, che ammonterebbe a 960 mila euro.
IL PROVVEDIMENTO di oggi recepisce l'informativa del nucleo investigativo del Reparto operativo dell'Arma che nei mesi scorsi aveva segnalato alla Prefettura di Crotone come l'appalto dei lavori di ammodernamento sarebbe stato eseguito da imprese locali ritenute vicine alla ‘ndrangheta, sebbene se lo fosse aggiudicato un’azienda di Latina nel corso della gara indetta dal Comune di Isola e gestito dalla Sua (Stazione unica appaltante). Il 21 novembre di quest’anno, la Prefettura di Latina, su attivazione di quella crotonese, aveva emesso un'interdittiva antimafia che aveva portato alla rescissione del contratto con la ditta aggiudicatrice ma i lavori erano comunque proseguiti.
Anche due architetti e un ingegnere di Isola Capo Rizzuto - nominati dal Comune e responsabili dell'esecuzione - sono stati denunciati dai Carabinieri con l’accusa di avere omesso i controlli e attestato falsamente l’ultimazione dei lavori l’11 novembre scorso e con l'aggravante di avere favorito le associazioni mafiose: secondo gli investigatori avrebbero agevolato la ditta nella riscossione della somma relativa alla liquidazione. Un 50enne casertano, titolare della ditta, è stato raggiunto da un avviso di garanzia: è indagato per subappalto non autorizzato e concorso in abuso d'ufficio.