Lamezia, De Biase (Udc) sul fallimento di Speranza
“Cosa doveva accadere ancora per dichiarare ufficialmente e a futura memoria, il fallimento politico dell’intero centro sinistra e specificatamente del governo Speranza? – È quanto si chiede Salvatore De Biase, del Coordinamento Provinciale UDC di Catanzaro, che aggiunge: Un bilancio dilaniato e sotto accusa da parte della Corte dei Conti, osservato ed intimato dal Prefetto, che richiama, a prescindere di cosa dirà la Corte dei Conti, tasse gravose per i cittadini e debiti per il comune che ne inficeranno il futuro in modo pesante.
Ergo Speranza e la sua giunta “bocciati inesorabilmente dal punto di vista contabile e politico” - si legge ancora nella nota di De Biase - oltre a ciò la richiesta della ICOM di Floriano Noto, dove i Giudici affermano la responsabilità dell’Ente comunale, il quale impedì, a dire degli stessi, la costruzione del “Borgo Antico” e per questo forse obbligato a sborsare milioni di euro, una volta che i due tecnici nominati dal Tar, quantificheranno l’ammontare del danno, che si aggiungono al pesante fardello del bilancio sbrindellato. Insomma siamo in presenza di un comune senza futuro, dove a governare la città, vi è stata una maggioranza sempre raccogliticcia, sostenuta di volta in volta, a destra e a manca, -
Insomma il risultato dei governi Speranza è questo.!! Il fallimento di una politica che ha prodotto più danni di uno scioglimento- Tant’è che a tal proposito il Sindaco, l’attuale Sindaco, insediatosi dopo il tanto decantato “danno alla città”, ha beneficiato di tutti i vantaggi di un comune di “nuova Istituzione, mentre i suoi governi, portano il fardello di danni, irreparabili sul piano dello sviluppo socio-economico.
In sintesi, il centro sinistra sarà ricordato per i danni-i debiti e il furto del futuro della città, proponendosi solo con: rotatorie pericolose, dove i mezzi non riescono a transitare se non scavalcando le stesse; strade larghe, ristrette e forse anche fuori norma; marciapiedi invadenti e piste ciclabili dove guai a transitarci; fontane, Piazze mal realizzate e a furor di popolo contestate. Per non parlare poi: della Multiservizi del presente e del futuro, dove sembra tutto a rischio, dove abbiamo assistito anche a scioperi del personale: Del Piano Api messo nel dimenticatoio; il Psc disordinato, che vede il lumicino dopo 7 anni, stravolto di emendamenti; del progetto ROM mai realizzato; di Un piano del commercio, assente che favorisce il degrado commerciale della città; di una antimafia di facciata e parolaia_che ha allontanato finanche un’emblema come Tano Grasso- Oltre al Presidente di Trame Lirio Abate-ecc;
della perdita della centralità di Lamezia e del suo tessuto produttivo; alla Fiera Agricola in continuo decadimento; delle giunte monche per lunghi mesi; del Parco Termale mummificato; del progetto porto sempre annunciato; Vivaddio come definire una linea politica così come quella registrata, se non fallimentare ??? Poi la perla delle perle, l’artifizio di vincere le elezioni sovvertendo la volontà popolare che vedeva la maggioranza del consiglio tributata al centro dx, e il goveno della città, al centro sx.,con una sentenza strana che annulla il voto disgiunto. Ovvero al primo turno si fotografa il consiglio e al secondo turno si elegge il Sindaco della città.
Insomma, una città in atterraggio, senza identità, si al centro della regione, ma che sta a guardare lo sviluppo degli altri: Cosenza- Reggio, Catanzaro, offrendo loro soli i servigi, senza capitalizzarne il ruolo- Eppure Lamezia è Turistica- è Termale- è Archeologica- è città del florovivaismo-dei trasporti- della convegnistica-
Ma evidentemente, a svilupparne le prerogative dovrà essere la prossima amministrazione, con tutti i disagi economici che troverà, in quanto il centro sinistra di ieri e di oggi, ha clamorosamente fallito”.