Lamezia, Gianturco (CasaPound): il sindaco con la sua farsa, prende in giro la città
“Il sindaco, insieme all’opposizione, prende in giro la città. Continua la farsa, aiutato da alcuni attori da Oscar. Speranza da 8 anni si lamenta di non aver alcuna maggioranza, quando invece ha una maggioranza bulgara. Centrosinistra e centrodestra la smettano di giocare sulla pelle dei cittadini. Il Governo locale è illegittimo. La città ha bisogno di nuove consultazioni elettorali”. A dichiararlo è Mimmo Gianturco, responsabile dell’associazione di promozione sociale CasaPound Italia.
“L’amministrazione cittadina – afferma Mimmo Gianturco – con a capo Gianni Speranza, coadiuvato da una finta opposizione da premio Oscar, con la sua farsa, si prende costantemente gioco dei lametini. Basta pensare alle tanto decantate dimissioni ‘irrevocabili’ e ai finti scatoloni pieni di oggetti personali del sindaco, in bella mostra, nella conferenza stampa da lui indetta, per riuscire a beffare la città. Ma i lametini non sono tutti stupidi”.
“Il primo cittadino – continua il responsabile di CasaPound – da 8 anni si lamenta che il centrosinistra in consiglio comunale, non ha la maggioranza dei consiglieri, quando invece ha una maggioranza bulgara. Prova ne è che non l’hanno fatto mai cadere né tantomeno i consiglieri di centrodestra, avendo un’ipotetica maggioranza, si sono mai dimessi per ritornare al voto. La smettano di giocare sulla pelle dei lametini ”.
"Un eventuale rimpasto – conclude Mimmo Gianturco – renderebbe ancora più illegittimo questo governo locale. Infatti, il risultato elettorale, che è espressione della volontà popolare, a coloro i quali ora si propongono di sostenere la giunta Speranza, ha dato chiaro mandato di opposizione a quest’amministrazione. Non si può tradire così il voto di migliaia di lametini. Affinché si ristabilisca la volontà del popolo, e si trovi una nuova e degna classe politica che lavori per i soli interessi cittadini, c’è bisogno di una nuova consultazione elettorale. L’intero consiglio comunale ne prenda atto, e alla città, come regalo nella calza della Befana, facciano trovare tutti insieme le loro dimissioni”.