A3: Guccione, Censore e Giamborino chiedono le dimissioni di Ciucci
Seconda tappa della carovana: “Viaggio tra le bugie di Ciucci sulla Sa-Rc” a Sant’Onofrio, in provincia di Vibo Valentia, dove si è svolta una conferenza stampa a cui hanno preso parte, insieme al consigliere regionale del Pd Carlo Guccione, anche i colleghi di partito, il parlamentare Brunello Censore, il consigliere regionale Pietro Giamborino e il segretario del Pd di Vibo Mirabello. Censore e Giamborino, tra l’altro, nel corso dell’incontro con i giornalisti hanno denunciato con forza anche le problematiche e i ritardi che riguardano la Trasversale delle Serre e la SS. 106 Jonica.
I quattro esponenti del Pd, quindi, dopo aver ribadito che le promesse di Ciucci si sono, ancora una volta, rivelate delle grossolane bugie, hanno chiesto le immediate dimissioni dell’Amministratore Unico dell’Anas per aver preso in giro i calabresi e gli italiani ed hanno fortemente criticato i silenzi complici e subalterni e l’assoluta mancanza di iniziative da parte del presidente della Giunta regionale Giuseppe Scopelliti e del suo esecutivo nei confronti dell’Anas e del Governo nazionale. A tal proposito sia Censore che Guccione e Giamborino hanno annunciato battaglia per i prossimi giorni con la presentazione di due interpellanze, una in Parlamento e l’altra in Consiglio regionale della Calabria.
“Non ci fermeremo qui –ha detto Guccione-. Andremo avanti con le nostre iniziative di denuncia fino a quando non sarà fatta chiarezza sui progetti che riguardano la chiusura definitiva degli attuali cantieri, i 58 chilometri ancora da progettare e da finanziare e i tre miliardi e 100 milioni che ancora mancano per il completamento di questa importante infrastruttura che serve non solo alla Calabria, ma all’intero Paese. Vogliamo sapere quando e da dove verranno questi soldi. E, soprattutto, i tempi in cui saranno completati i lavori”.
“Che figura fa l’Italia, che è ancora una delle maggiori potenze del mondo –si è chiesto il consigliere regionale del Pd- se non riesce a completare nemmeno la sua più importante infrastruttura viaria nazionale? Non è assurdo che per costruire un’autostrada che l’Unione Europea non considera neanche tale poiché dovrebbe avere quattro corsie e non solo quella di emergenza (là dove è stata costruita), si impieghino più anni di quanti ne siano serviti per costruire le piramidi in Egitto? E non è inconcepibile che un’opera così importante, che dovrebbe accorciare i tempi e le distanze tra l’Europa ed i paesi del Mediterraneo, presenti ancora alcuni tratti in cui non è possibile superare nemmeno i 90 chilometri all’ora?”
“I prezzi che, a causa di tutto ciò, la Calabria ha dovuto pagare in termini di immagine e di mancato sviluppo –ha aggiunto Guccione- sono altissimi. Questa imponente struttura, con i cantieri perennemente aperti, non solo ha trasmesso all’Italia e al mondo l’immagine di una Calabria degli sprechi e dell’inefficienza, ma ha fortemente compromesso e impedito il decollo e lo sviluppo della nostra regione. E non è finita qui: degli investimenti finora effettuati (circa 8 miliardi di euro) in Calabria è rimasto poco o nulla. Le uniche ad averci guadagnato sono le grandi imprese del nord e le organizzazioni criminali che si sono divise il territorio. Le poche imprese locali chiamate a fornire materiali e personale spesso o non sono state pagate o lo sono state con grande ritardo e molte di esse rischiano il fallimento perché non riescono a mantenere gli impegni con le banche. Chi risarcirà la Calabria ed i calabresi di tutti questi danni?”.
“La misura –ha concluso Guccione- a questo punto è davvero colma. C’è bisogno di una vera e propria inversione di tendenza. La nostra terra e il nostro popolo non possono più sopportare di essere considerati spreconi e assistiti a vita. Siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità e a compiere tutti i nostri doveri, ma non accettiamo più di essere bistrattati e presi in giro. Rivendichiamo con forza i nostri diritti e, se sarà il caso, assumeremo qualsiasi iniziativa, perchè essi siano garantiti e rispettati”.