Calabria, Alfonso Grillo (Ncd): mette sul piatto della bilancia il suo 2013
La crisi economica. La disoccupazione giovanile ai massimi livelli. La disaffezione verso la classe politica. I malanni vissuti dalla Calabria, e più nello specifico dal territorio vibonese, in questo anno appena passato sono stati tanti, forse troppi, e dalla difficile gestione. Se si sia riusciti o no a risolvere, seppur in minima parte, le fatiche del 2013 toccherà ai cittadini dirlo. Ma, secondo il consigliere regionale Alfonso Grillo, prima di avere tra le mani il responso del popolo calabrese, e vibonese, è necessario con onestà mettere sul piatto della bilancia gli sforzi profusi nel tentativo di migliorare le cose.
Il rappresentante regionale del Nuovo centrodestra, quindi, intende fare il punto sulla propria attività di questo anno ormai alle spalle. «Mi sono speso, questo posso dirlo, per i veri problemi vissuti dalla provincia da cui provengo. A volte ho corso il rischio dell’impopolarità. Mi sono scontrato con organi e rappresentanti istituzionali. E ci ho creduto, quello sempre», sostiene. «Se penso alla questione del lavoro, a quanti nostri giovani capaci sono in cerca di un’occupazione, non posso che pormi il problema di una terra che non riesce a valorizzare le sue eccellenze. Ho scommesso sugli aspetti identitari della nostra cultura, sulla gastronomia, anche in funzione di questo».
Così è nata la proposta di legge regionale, poi approvata in consiglio, che ha incoronato la Dieta mediterranea di Nicotera bene immateriale dell’Unesco e che porterà le aziende locali all’Expo 2015. «Il traguardo raggiunto rispetto alla Dieta mi riempie di soddisfazione. Perché sono davvero sicuro del fatto che la promozione dei nostri prodotti sia in grado di generare turismo, commercio, economie. Ma soprattutto lavoro: è nella nostra terra la ricetta della crescita». Ecco allora che diventa prioritaria la valorizzazione delle peculiarità territoriali, l’incentivazione al turismo.
«Sono il proponente di un disegno di legge volto alla costituzione di un’Agenzia turistica regionale, il cui funzionamento è definito dall’attività di raccordo con le Proloco locali». La proposta, già approvata in commissione, attende l’arrivo in consiglio. «Ritengo», ancora l’onorevole, «che una regione come la nostra possa vincere le sfide del mercato turistico internazionale. Per questo motivo mi batterò con forza contro chi appoggia senza ragione l’industrializzazione esasperata». Da qui l’intervento di Grillo sulla vertenza Italcementi.
«L’idea del Parco divertimenti non è del tutto accantonata. Ho rispetto del tavolo ministeriale. Perciò, resto in attesa degli sviluppi. Ma il mio impegno in quella direzione è saldo. Immagino una Calabria eco-sostenibile, turistica. I posti di lavoro, sono il primo a dirlo, devono essere tutelati a ogni costo, tranne che a costo dell’ambiente. Possiamo far coesistere le due necessità». La memoria del consigliere, allora, corre al 2006.
«Quanto è avvenuto nell’alluvione non deve ripetersi. Per questo mi sono battuto affinché gli enti attuatori utilizzassero le risorse assegnate nel post-alluvione per la messa in sicurezza delle aree a rischio. A tal proposito, mi chiedo a che punto sia la rendicontazione di quelle somme che mesi fa mi fu promessa dagli stessi attuatori». E, parlando di sicurezza, che dire del caso Eni? «Superata l’ordinanza 61, la faccenda è da considerarsi risolta. Si badi bene, però, anche in quella situazione ho sostenuto il colosso aziendale, a patto che le economie residuate a seguito dell’alluvione venissero reimpiegate per la messa in sicurezza dei depositi costieri. L’ho fatto anche in funzione di un progetto complessivo. Penso al porto Santa Venere, oggetto di un’altra mia proposta regionale. La struttura va riqualificata: è strategica per l’intero territorio».
Tanto è stato fatto, secondo il consigliere, e tanto ancora resta da fare. E Grillo, a 2014 appena arrivato, già pensa al futuro del territorio. «Agricoltura, artigianato, ambiente. Ci credo ancora oggi, come ci credevo ieri da sindaco. Voglio proteggere le nostre tradizioni, quella dei vasai di Gerocarne per esempio, oggetto di una mia proposta regionale nella quale sprono alla realizzazione di una scuola specifica nel famoso centro artigiano. Queste tre A ci salveranno dalla crisi». E quali sono i piani del consigliere per il futuro vibonese? «Vibo arriva sempre ultima. Nelle statistiche di vivibilità.
Nella qualità dei servizi offerti. È colpa della politica? Forse. Ma non solo. Certo che vedere ex amministratori provinciali, o ex personalità della politica nazionale, intente a bacchettare a destra e a manca dopo aver avuto per 20 anni il governo del territorio fa specie. Domani? La candidatura annunciata da D’Agostino per il futuro, per quanto ci riguarda, è tutto fuorché scontata. Fratelli d’Italia nella sua autonomia è libera di proporre chiunque. Vibo, però, sente di aver bisogno di una guida diversa: carismatica e che sappia catalizzare l’attenzione dei cittadini traducendone i pensieri, autorevole e capace di gestire gli squilibri della casa comunale.
Un politico di razza insomma, dotato di competenze per rilanciare una città dai trascorsi storici importanti, che merita ben altro destino. Per fare ciò, a mio avviso, il cambio di guardia appare indispensabile. Ma chi pensa che cambiare inquilino a palazzo “Razza” sia la sola cosa da fare si sbaglia di grosso».