Truffa: dissequestrato denaro a medico, accolto ricorso procura
Il Tribunale della libertà di Catanzaro ha accolto il ricorso della Procura della Repubblica che ha impugnato il dissequestro da parte del giudice per le indagini preliminari del denaro sequestrato ad un medico dell'Azienda sanitaria provinciale del capoluogo indagato perché, secondo l'ipotesi su cui la magistratura sta indagando, pur avendo un rapporto di esclusiva con l'ente presso cui presta servizio, avrebbe svolto attività di consulenza esterna. Il sostituto procuratore titolare dell'indagine, Domenico Guarascio, in particolare, aveva chiesto di annullare il dissequestro di quella parte della somma relativa ai compensi ottenuti dall'indagata per la presunta attività "esterna" all'ufficio, che ammonta a circa 10.000 euro, ed oggi ha visto accolta la propria richiesta.
A dissequestrare l'intera somma inizialmente "bloccata", che ammontava a 70.000 euro, era stato, lo scorso 25 febbraio, il giudice per le indagini preliminari, Assunta Maiore, che non aveva convalidato il sequestro, ritenendo infondata l'ipotesi di truffa delineata a carico del medico come sostenuto dal difensore, l'avvocato Francesco Iacopino. I soldi erano stati sequestrati in base al provvedimento del pm eseguito il 18 febbraio da militari del nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza. L'inchiesta è partita a seguito di una segnalazione all'Ufficio di procura e le relative verifiche fiscali a carico della dottoressa A. M., da cui sarebbe emerso che quest'ultima svolgeva abusivamente l'attività' extramoenia, fornendo consulenze esterne, anche agli uffici del tribunale di Catanzaro, nonostante avesse scelto di lavorare in regime di esclusiva con l'ente pubblico di appartenenza. (AGI)