Sel: Speranza sul congresso regionale tenutosi a Lamezia

Catanzaro Politica

“Cosa vuole fare il centrosinistra in maniera giusta e generosa verso la Calabria? Questa la domanda che si pone Gianni Speranza e che rilancia ai delegati giunti da tutta la Calabria al Parco Peppino Impastato per il Congresso regionale di Sinistra Ecologia e Libertà sul tema "La Calabria da cambiare".

Schema innovativo per l'incontro lametino del partito di Vendola nel quale il segretario regionale, anziché concentrarsi soltanto sulla scelta dei nomi del nuovo gruppo dirigente regionale, ha voluto mettere al centro le questioni politiche, le grandi urgenze economiche e sociali della regione rispetto alle quali "la giunta regionale non si sta comportando come governo ma come un gruppo di comando". Una riflessione che parte da una domanda di fondo: "che cosa vuole fare il centrosinistra".

Cosa vuole fare in Calabria visto che – dice Speranza – "alle elezioni regionali manca un anno e non possiamo presentarci come nel 2010 con un centrosinistra diviso che è stato un autostrada per la vittoria di Scopelliti". Cosa si vuole fare con un Pd "che ancora deve svolgere il congresso regionale e che a Roma governa insieme a Scopelliti ".

Gianni Speranza chiede una "ridefinizione rigorosa e unitaria di cos'è il centrosinistra" e si unisce al coro di quanti "anche nel Pd chiedono che si vada presto al voto e si ponga fine al governo Letta – Alfano".

Cambiamento, discontinuità, alternativa radicale al centrosinistra dell'abbraccio mortale "prima con i berlusconiani poi con i diversamente berlusconiani": queste le parole chiave dell'intervento del Sindaco di Lamezia che, ripercorrendo le tappe che dal progetto "Italia Bene Comune" hanno condotto "all'uccisione politica voluta del gruppo dirigente del Pd con l'appoggio al governo delle larghe intese", rilancia un progetto di cambiamento radicale che veda il centrosinistra motore e protagonista, che raccolga la spinta di chi chiede una svolta e alle ultime elezioni ha votato Grillo.

Un cambiamento che parte da una richiesta di moralità politica, mettendo fine all'era dei trasformismi e dei cambi di casacca fatti con la sola ambizione del potere. "Finito il tempo in cui si vince per il fatto stesso di vincere", scuote Speranza i "compagni" e le "compagne" vendoliane " – "se si vince lo si fa per cambiare".

Un cambiamento che è una via stretta per chi se ne fa protagonista in Calabria dove – dice Speranza – "chi vuole cambiare finisce per essere assimilato al resto dell'accozzaglia politica ed economica". Il primo cittadino di Lamezia lo dice da chi ha vissuto in prima persona l'attacco personale: "sono stato trattato nel peggiore dei modi" dice riferendosi al gioco al massacro scatenato contro di lui sulla questione della Corte dei Conti del Comune lametino e punta il dito contro "i fascisti di Casapound e i gruppi politici più vicini alla mafia".

Quale centrosinistra immagina Gianni Speranza? È un centrosinistra "inclusivo, che ascolta e stimola la partecipazione della società civile". Un centrosinistra che in Calabria "con o senza primarie" sia protagonista di una "discontinuità radicale", un progetto di cambiamento "in cui Sel non è alla ricerca di un piccolo spazietto ma sarà lievito positivo".

"Ripartiamo da noi stessi". E l'input della senatrice Loredana De Petris, capogruppo Sel Senato che in vista del secondo congresso nazionale dei vendoliani ribadisce l'esigenza di riprendere il dialogo con il Pd, un dialogo che però abbia alla base "un progetto che risponda alle esigenze del paese, a cominciare dall'emergenza lavoro e dalle tematiche ambientali, rimettendo insieme le culture politiche che esprimono il cambiamento". Il prossimo congresso per la senatrice "non dovrà essere fossilizzato sul sì o no all'alleanza con Renzi" ma deve elaborare "una proposta progettuale di Sel che sappia dare risposte alte" e su questa si definiranno le alleanze politiche a tutti i livelli.

Con quale idea di Europa andare alle prossime elezioni europee, quale via dovrà percorrere Sinistra Ecologia e Libertà dopo il fallimento di "Italia Bene Comune" nei rapporti con il Pd a guida Renzi: queste le riflessione emerse negli interventi dei vertici regionali del partito, della giornalista Ida Dominjanni, del docente Unical Nicola Fiorita, in un dibattito che si è arricchito dei contributi delle espressioni della società civile come il fondatore della Progetto Sud Don Giacomo Panizza e l'imprenditore Pippo Callipo e delle donne sindaco della Locride Maria Carmela Lanzetta e Elisabetta Tripodi

Sel Calabria riapre il cantiere di un progetto di centrosinistra che si proponga come alternativa di governo alle regionali dell'anno prossimo e dà la sveglia a un Partito democratico regionale commissariato da quattro anni e che, tra divisioni e lotte interne, rischia di dare una seconda chance alla destra di Scopelliti. Una seconda "autostrada".”