Coisp, intitolazione di una strada o piazza a Lamezia Terme a Paolo Diana
La Segretaria Regionale del Coisp - il Sindacato Indipendente di Polizia - si fa portavoce di una richiesta, avanzata dalla collega Paola Diana, la quale, portando a conoscenza la sua storia familiare, ha chiesto l’intitolazione di una strada o di una piazza al padre Paolo Diana, deceduto il 10 agosto 1981, a seguito di un sinistro che lo ha visto coinvolto mentre prestava servizio in qualità di appartenente all'ex Corpo delle guardie di Pubblica Sicurezza oggi Polizia di Stato, a Bologna.
La richiesta d’intitolazione di una strada o di una piazza, è stata avanzata da Paola Diana, la quale lo scorso ottobre ha protocollato una richiesta all’Amministrazione Comunale di Lamezia Terme, allegando anche un resoconto dell’incidente e la storia del padre.
Per tale motivo Giuseppe Brugnano, Segretario Regionale del Coisp, ha incontrato il presidente del Movimento “Labor” – Lamezia ed esponente del Nuovo Centro Destra, Pasqualino Ruberto, quale espressione della politica lametina, per informarlo della vicenda della famiglia Diana. Il Presidente Ruberto ha da subito dimostrato sensibilità, interesse e grande umanità nei confronti della storia di Paolo Diana e della sua famiglia, tanto da essersi fatto carico della richiesta della giovane Paola. Infatti, Ruberto ha comunicato, durante l’incontro, di interessare nell'immediatezza i referenti della sua area politica in consiglio comunale attraverso una prima interrogazione all'Amministrazione Comunale.
STORIA di PAOLO DIANA: Appartenente al Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, nato a Nicastro (ora Lamezia Terme), settimo di otto figli , nel 1976 decide di arruolarsi nel Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza dello Stato (ora Polizia di Stato). Da subito viene mandato in Friuli a seguito del terremoto, qui si distingue per il suo operato che gli vale l’attestato di benemerenza per il servizio prestato. Successivamente viene mandato a prestare servizio a Bologna, in pieno clima di terrore.
Durante un servizio regolarmente comandato di pattuglia automontata, condotto insieme al collega Giuseppe Sportelli accade l’imprevedibile, scaturito dal clima di terrore in cui operavano le due guardie. Durante tale servizio, infatti, i due notano un’auto sospetta e si lanciano all’inseguimento, una volta fermata l’autovettura e proceduto con i controlli del caso, come si evince dalla relazione stesa successivamente da Sportelli, accade il sinistro che provocherà la morte di Diano.
La giovane guardia infatti viene travolta da un furgone, mentre era in piedi accanto all’autovettura di pattuglia. Da lì Diano, trascorre tre settimane di agonia, e il 10 agosto 1981 muore all’età di 24 anni lasciando una giovane moglie, incita di 6 mesi della figlia Paola.