Gi studenti di infermieristica dell’università “Magna Graecia” chiedono chiarezza

Catanzaro Salute

Gli studenti di infermieristica dell’università “Magna Graecia” di Catanzaro, vogliono informazioni su ciò che si “vocifera” in merito alle seduta di laurea delle professioni sanitarie. Gli stessi, infatti, secondo quanto riportato in alcuni incontri pre-elettorali, sono venuti a conoscenza che il nostro Ateneo ha in mente di modificare lo svolgimento della seduta.

“Ciò che noi sappiamo, è quanto c’è stato riportato da numerosi studenti e alcuni rappresentanti, durante degli incontri tenutisi in questi giorni”.

Secondo queste voci, alla Magna Grecia, il rischio è quello di puntare al “risparmio economico” modificando l’attuale svolgimento di una seduta di laurea.

Così facendo, il coronamento di un percorso di studi potrebbe trasformarsi in una prassi molto più “burocratica” e meno “celebrativa”, dove gli studenti rischiano di passare in secondo piano.

“Tutto questo comporta un rischio inaccettabile per gli studenti delle professioni sanitarie e una mancanza di rispetto e di etica verso la professione infermieristica e verso tutte le altre classi componenti le professioni sanitarie. C’è un irrispettoso comportamento che da tempo si vuole tenere nei confronti degli studenti delle professioni sanitarie e nei confronti delle stesse professioni in questione”.

Quello che si chiede è dunque pari dignità per tutti i corsi di laurea afferenti al nostro Ateneo; da anni ormai infatti viviamo inermi a una forma di sudditanza verso le altre classi di studenti e/o professionisti. Il rischio che si correre è che professionisti di altri settori, possano valutare senza le specifiche competenze richieste, l’operato finale di uno studente. E’ opportuno a nostro avviso che uno studente di infermieristica possa essere valutato da un docente di MED/45 che abbia seguito il percorso formativo dello stesso - oltre che dai rappresentanti del proprio Collegio di appartenenza - e che non venga invece valutato da un docente nominato dall’ateneo che, probabilmente, non ha le specifiche conoscenze per stimare la formazione degli studenti in questione. Questa insidia potrebbe essere comune a tutti gli studenti delle professioni sanitarie: infermieristica, ostetricia, fisioterapia, logopedia, ecc. All’interno del nostro ateneo sono presenti 18 cdl delle professioni sanitarie, quindi il disappunto da parte degli studenti ha una concreta rilevanza.

Si verrebbe inoltre a creare – aggiungono - un importante pregiudizio verso il relatore con il quale concludere il proprio percorso didattico; infatti, si è venuto a conoscenza della possibilità che i componenti della commissione, possano essere confermati in tutte le varie sedute, obbligando gli studenti con una scelta "forzata" e ledendo, di fatto, la libertà di scelta. Se quanto precedentemente enunciato dovesse concretizzarsi, si rischierebbe che, docenti ammessi alla commissione esaminatrice, si troverebbero con un numero elevato di tesisti tale da non poter garantire la giusta attenzione ai singoli studenti in questo importante momento di formazione culturale. Per le medesime circostanze invece docenti che seguono negli anni il percorso formativo degli studenti, esclusi già in principio dalla commissione di laurea, potrebbero rifiutarsi di contribuire alla stesura del lavoro di tesi. Con fiducia attendiamo che la nostra Università, come già precedentemente dimostrato, continui a tutelare in egual misura l’intera popolazione studentesca, in questa particolare circostanza quelli afferenti ai CdL delle professioni sanitarie.

“Non si può restare indifferenti verso una prospettiva così negativa”. In conclusione, si deve vigilare su quanto potrebbe accadere, per tutelare tutti gli studenti delle professioni sanitarie che chiedono pari diritti e pari dignità, iniziando dal percorso universitario, culla del sapere per le diverse professioni. Dobbiamo risvegliare le coscienze degli studenti per portare avanti un discorso comune di tutela, in modo che questi possano acquisire la consapevolezza dell’importanza della propria classe all’interno del sistema “Sanità”.

Attendiamo, con sentita fiducia, chiarimenti in merito, con un eventuale presa di posizione da parte del nostro ateneo, dei nostri docenti e dei nostri organi collegiali".