Pacenza sulla nomina del nuovo commissario dell'Asp Antonio Rocco Nostro

Crotone Attualità
Salvatore Pacenza

Pacenza sulla nomina del nuovo commissario dell'Asp

"Oltre 250 milioni di debito accumulati dal 2005 ad oggi e almeno una decina di punti su cui intervenire con celerità. Questo è quanto ha evidenziato, nell'ultima relazione annuale, la sezione regionale Corte dei conti che è entrata nel merito dei documenti contabili prodotti dall'Azienda Sanitaria di Crotone. Questo è quanto dovrà anche affrontare, con una certa risolutezza e perentorietà, il neocommissario dell'Asp pitagorica, Antonio Rocco Nostro". Interviene sull'annunciato avvicendamento alla direzione strategica dell'Azienda sanitaria di Crotone il consigliere regionale del Pdl, Salvatore Pacenza. La formalizzazione del commissariamento è avvenuta nella giornata di lunedì, durante la seduta tenuta dalla giunta regionale a palazzo Alemanni. L'esecutivo ha provveduto ad approvare l'atto di nomina di Nostro dietro proposta del presidente Peppe Scopelliti. "Il nuovo commissario - prosegue l'onorevole Pacenza - dovrà saper ben districarsi, oltre che tra i paletti fissati dal Piano regionale di rientro; anche tra: il controllo della spesa generale, la gestione del costo del debito e dei costi di produzione, la riduzione degli approvvigionamenti di beni e servizi, i tagli alla spesa farmaceutica, la corretta utilizzazione del personale e, non ultimo, il ripristino dello stato patrimoniale dell'azienda, ormai gravemente compromesso dal deficit. Alla luce di tutto ciò, rivolgo al neocommissario Nostro tutta la mia disponibilità a collaborare per iniziare un percorso di normalizzazione dell'Azienda sanitaria crotonese. La mia posizione sugli interventi da compiere in campo sanitario sono ormai notori: chiedo coraggio e risolutezza nel ripristino del debito. Ma non per questo, ritengo, che a farne le spese debba essere l'utenza crotonese. Per scongiurare tale ipotesi, credo che basti intervenire chirurgicamente sui tasti giusti, ovvero sulle cattive prassi. Quelle che contribuiscono ad alimentare la voragine di un debito in continua crescita da oltre cinque anni".