Cosenza, presentata in Provincia l’opera teatrale “La Confessione”
Gioacchino da Fiore, grande figura della spiritualità, teologo, esegeta, profeta, incontra l’Imperatrice del Sacro Romano Impero Costanza d’Altavilla, la madre dello ‘Stupor Mundi’ Federico II, una donna forte e tormentata, carica del dolore che proviene da violenze subite. Evocata dalle parole di intensi dialoghi, dai ricordi, dalle suggestioni dei protagonisti, sullo sfondo la storia, avvenimenti complessi, in certa maniera attuali. Alla fine, lasciato al pubblico, un messaggio di speranza
Accade ne “La Confessione”, di Adriana Toman che ne cura anche la regia, che debutterà in prima nazionale Sabato 1 febbraio al Teatro Rendano di Cosenza, alle 21,00.
L’opera teatrale è stata presentata alla Stampa ieri pomeriggio in Provincia, l’ente che- come spiegato dal presidente Mario Oliverio e dall’assessore alla Cultura Maria Francesca Corigliano- ha sostenuto la realizzazione dello spettacolo nel quadro delle iniziative da tempo avviate per favorire la conoscenza diffusa e la valorizzazione dell’opera e del pensiero di Gioacchino da Fiore. Tra le altre, come si ricorderà, la pubblicazione di un numero speciale della rivista istituzionale della Provincia interamente dedicato all’Abate, donato a Papa Benedetto XVI dal presidente Oliverio nel corso dell’udienza generale in Vaticano il 30 marzo del 2011.
“ Gioacchino da Fiore- ha messo in evidenza il presidente Oliverio- è un pensatore che ha ispirato uno lungo periodo storico. La sua influenza è stata enorme eppure è ancora troppo poco conosciuta. Oggi, grazie anche al lavoro di alto livello del Centro Studi Gioachimiti, al percorso importante, attento e puntuale della Causa di Canonizzazione, sono mature le condizioni perché l’eredità immensa dell’Abate possa essere partecipata ed assunta in modo ampio. Il Teatro è uno strumento efficace, porta direttamente ad una vasta platea. La messa in scena di questo lavoro vuole individuare soprattutto nei più giovani la parte da coinvolgere maggiormente. Ed è in questa prospettiva che abbiamo inteso promuovere il “ Premio Gioacchino da Fiore”, che si terrà il 30 marzo prossimo. Un concorso che nella sua prima edizione coinvolgerà gli studenti delle scuole superiori. Nel futuro sarà strutturato quale un evento di respiro nazionale ed internazionale, per come merita la figura dell’Abate Calabrese, programmato per consentire una partecipazione rilevante.”
”La rappresentazione teatrale avvia una grande operazione culturale che conterà anche il concorso destinato agli studenti. Il Premio inviterà a studiare Gioacchino da Fiore, conoscerne il pensiero. Sono già 20 gli istituti superiori che hanno aderito, ed oltre 2000 gli studenti che saranno impegnati nelle cinque sezioni previste dal bando: letteraria; musicale; figurativa; audiovisiva; gastronomica per gli Alberghieri” ha quindi sottolineato l’assessore Corigliano annunciando anche che dal 3 al 6 febbraio, al Rendano, una serie di rappresentazioni saranno esclusivamente dedicate alle scuole.
Prima di essere proposta agli istituti di istruzione superiore, sempre nel Teatro cosentino, è prevista alle 20,30 di Domenica 2 febbraio, in occasione della Giornata dedicata alla vita consacrata, una replica de “La Confessione”.
“L’opera teatrale in genere- ha affermato Adriana Toman- nasce dal bisogno di condividere dei concetti, dal bisogno di trasferire ad altri l’emozione provata mentre la si concepisce. Se nelle parole che vengono scritte il prossimo riesce a ritrovare parte di se stesso, allora avrai scritto un’opera ben fatta. In “ La Confessione” viviamo l’incontro tra Gioacchino da Fiore e Costanza d’Altavilla. Una donna che rappresenta tutte le donne violentate dalle consuetudini storpie che vanno sotto il nome di tradizione. E’ per ricevere una risposta, una consolazione, per far dare un senso a questa immensa massa di rancore accumulato, che lei si rivolge a Gioacchino da Fiore.”
“ Ho scritto questo testo per Marco Silani- ha ripreso l’autrice-. Un grande interprete. Un attore che in un altro contesto territoriale avrebbe lo spazio che realmente merita, così come Giovanni Turco e Alessandra Chiarello. Anche per quanto riguarda il teatro, la Calabria è infatti stata terra di conquista e di depredazione delle risorse destinate a sostenere le nostre valenze. Questo è iniziato appena Vincenzo Ziccarelli ha abbandonato la presidenza del Teatro Stabile Calabrese.”
A partecipare ancora all’incontro con gli organi di informazione, in rappresentanza della Diocesi di Cosenza- Bisignano, don Enzo Gabrieli che è postulatore della Causa di Canonizzazione di Gioacchino da Fiore.
“ La Chiesa cosentina e la Postulazione- ha detto- guardano con grande interesse a questa forme, nuove oltre che classiche, di comunicazione per conoscere da vicino l’opera di Gioacchino da Fiore. Ed è interessante come una forma teatrale possa indagare uno di più aspetti del patrimonio storico, filosofico e teologico lasciato. Sicuramente questo lavoro contribuirà a far conoscere la figura dell’Abate a tanta gente, liberandola dal pericolo di restare riservata all’élite degli intellettuali e degli studiosi.
La Chiesa ringrazia la Provincia di Cosenza per questa costante impegno nel tempo per rendere vicina, ‘fluida’ la figura di Gioacchino da Fiore.”
Sul palco del Rendano Sabato e Domenica, presenti in Conferenza Stampa, gli attori Marco Silani che interpreta con grande forza espressiva Gioacchino da Fiore; Alessandra Chiarello che dà vita a Costanza d’Altavilla ; Giovanni Turco, un impareggiabile Nadir, braccio destro dell’Imperatrice.