Reggio, Ferrara (Liberi di Ricominciare): prospettive e soluzioni per il futuro della nostra città
“Ai tempi della rivolta di Reggio il sen. Ciccio Franco affermava “meglio essere amministrati dal peggiore dei sindaci che dal miglior commissario”. Nulla di più vero. Il comune di Reggio Calabria è stato commissariato. Era l’ottobre del 2012. Da allora la nostra città è stata costretta a “subire” provvedimenti davvero impopolari. – Si legge in una nota di Paolo Ferrara, Presidente di Liberi di Ricominciare - L’allora Ministro Cancellieri inviò una triade commissariale col compito di risanare l’Ente attraverso l’adozione di “provvedimenti eccezionali” basati, principalmente, all’elevazione delle entrate sino al raggiungimento del livello massimo consentito dalla legge. Son trascorsi ben 15mesi. Da allora la città ha vissuto susseguirsi vertiginosi di aumenti su tutte le tasse comunali (IMU, addizionale comunale, TARES) fino a conquistare addirittura primati nazionali! I Commissari, naturalmente, non solo hanno elevato tutti i tributi, ma per “contenere i livelli di spesa entro limiti di prudenza” hanno ridotto al minimo tutte le spese, eliminando così servizi indispensabili e non, il tutto a danno dell’intera comunità. Infatti, la cosa peggiore è che a “contribuire” al risanamento dell’ente ci stanno pensato solo ed esclusivamente i cittadini.
Ricordo a malincuore tutti quei politici che, quasi come fossero ultrà, festeggiavano in piazza la notizia del commissariamento della nostra città. Ma quei politici stanno ancora a Reggio? Strano, non li ho né più visti né sentiti. Avrei davvero una gran voglia di capire se stanno ancora festeggiando. A giugno dello scorso anno, dopo circa 8mesi di commissariamento, stanchi dei soprusi alla gente comune e alla continua tutela degli interessi della casta, abbiamo deciso di scendere nuovamente in campo cercando di dare ancora una speranza a questa città sempre più stremata. È nata così Liberi di Ricominciare, un’associazione socio-culturale politica che sin da subito si è posta l’obiettivo di “ascoltare la gente illusa negli anni da una politica affaristica e di interesse. Siamo nati tra la gente comune, con la missione di tutelare i loro diritti ed essere realmente i promotori del rinnovamento”.
In soli sei mesi di attività abbiamo affrontato scottanti tematiche come la revisione della legge sullo scioglimento dei comuni (il cosiddetto Decreto Taurianova), la vertenza PEO, l’innominabile TARES e l’ultimissima questione sull’aumento massimo dell’aliquota RCA da parte della provincia. – Prosegue la nota - Durante il nostro percorso abbiamo più volte interagito e collaborato con grandi punti di riferimento del nostro territorio, come Sua Eccellenza il Prefetto Vittorio Piscitelli e Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini Vescovo della nostra diocesi. Tutte battaglie che ci hanno visto protagonisti – sempre in prima linea – a difendere i diritti dei cittadini, vittime di inspiegabili soprusi da parte di una cinica e incapace triade commissariale.
Ogni nostra azione ha avuto alla base il dialogo e il confronto. Siamo riusciti non solo a far sedere, ma addirittura a far collaborare soggetti politici con ideali totalmente opposti, questo perché – come ho detto più volte – i problemi non hanno colore politico, i problemi vanno risolti. Molti cercano di emulare le nostre azioni, ma con grande orgoglio affermo che “lo facciano pure perché serve alla città, ma sappiano che è difficile starci dietro. Noi siamo avanti”. Proprio stamattina l’avvocato Domenico Cozzupoli – a capo del nostro pool di esperti – ha attivato le procedure per il deposito del ricorso al TAR contro il Comune di Reggio Calabria in merito all’illegittimità delle delibere che, in caso di accoglimento, renderebbe nullo l’avviso di saldo TARES 2013 recapitato ai cittadini.
Ricordo una recente affermazione della triade: “il malato è grave, abbiamo dovuto incidere a fondo fino ad arrivare al tessuto sano, l'operazione è tecnicamente riuscita”. Ai commissari mi verrebbe da suggerire che: “un medico deve curare l’ammalato. Peccato che con le loro cure il malato sia oramai morto!”. Da qualche settimana si vocifera che la richiesta di proroga da parte dei Commissari non sarà accolta, quindi a maggio si vota. Nessuno osa parlare più di proroga (il suo rigetto sarebbe la prima volta in assoluto) neppure da coloro che un anno fa festeggiavano in piazza alla luttuosa notizia del commissariamento. – Continua la nota - Anzi, altro che silenzio. Quotidianamente leggiamo della nascita di movimenti, comitati, partiti. Sentiamo già sussurrare nomi (probabili e fantasiosi) di possibili candidati a primo cittadino, dimenticandoci di qualcosa di veramente importante, di una medicina davvero vitale: I PROGRAMMI. Infatti i grandi assenti delle toto-candidature sono proprio i programmi. Avete mai pensato cosà potrà fare la futura amministrazione dopo il periodo buio del commissariamento? Avete mai pensato come i futuri amministratori governeranno la città? Non credo proprio. Tutta la classe politica non fa altro che addossare colpe ai predecessori o peggio ad accusarsi reciprocamente senza assumersi, in alcun modo, l’onere di una strategia necessaria a far tornate a vivere la nostra città oramai morta.
Questi due “fondamentali” quesiti ci hanno indotto ad essere oggi qui dove – insieme al dott. Enzo Cuzzola, esperto in finanza e contabilità degli enti locali – tratteremo alcuni punti inerenti l’attuale crisi finanziaria e inizieremo a valutare le “prospettive e soluzioni per il futuro della nostra città”. In particolar modo oggi proporremo la possibilità di come poter fare risparmiare il cittadino. Siamo contro questi tributi alle stelle. Per ridurre le tasse la futura amministrazione si dovrà assumere l’onere in primis di abbattere gli sprechi riducendo i costi dei servizi, sottolineo i costi e non i servizi. Solo così sarà davvero possibile ottenere questo strepitoso risultato.
Azioni alternative alla tassazione: pensare ad un rientro anticipato con la dismissione del patrimonio immobiliare. Pensate che c’è gente che da oltre un anno ha già dato l’acconto per l’acquisto di un immobile ed ancora oggi non ha potuto definire la trattativa. Dismettendo il patrimonio sarà possibile fare cassa. È più semplice dire: più soldi, meno debiti. Meno debiti, meno tasse. Questo evento per Liberi di Ricominciare sarà il primo incontro programmatico. Dalle prossime settimane inizieremo a girare i territori per raccogliere le istanze di quelle periferie oramai abbandonate. Altro che città metropolitana, noi parleremo di periferie metropolitane.
Stando infatti tra la gente e con la gente costruiremo un programma dettato dai territori, necessario ad un corretto operato dei futuri amministratori, anche perché siamo convinti che per avere una valida soluzione occorre prima analizzare i problemi. Occorre pensare allo sviluppo futuro, consapevoli che i nostri futuri politici dovranno amministrare senza far più danni.
E’ indubbio che la nostra città sta attraversando un momento di crisi finanziaria, parte endogena, dovuta ai mancati introiti di anni di tributi locali, sia esogena, dovuta ai continui tagli nei trasferimenti statali. Chiunque quindi si appresterà ad amministrarla deve partire da questa situazione di fatto, che provoca la necessità di fornire copertura finanziaria ai servizi da erogare e di fornire liquidità per fronteggiare il pregresso indebitamento.
Si dovrà però tenere necessariamente conto degli interessi degli stakeholders (portatori di interesse) per farli possibilmente convergere in uno sforzo comune di rilancio complessivo della città.
La prima categoria di stakeholders è rappresentata dai dipendenti che, in questa situazione, vedranno scomparire dai bilanci i fondi per il salario accessorio. La seconda categoria è rappresentata dalle imprese che hanno tutto l’interesse a vedere ripartire gli investimenti del comune (non si dimentichi che nella nostra realtà cittadina rappresenta la più grande azienda) ed a vedere saldati i crediti pregressi. La terza categoria è rappresentata dai cittadini che hanno l’interesse ed il diritto di vedere erogati servizi soddisfacenti, ma senza dover pagare tasse e tariffe esose. Tutte e tre le categorie suddette hanno l’interesse a collaborare per vedere al più presto l’ente fuori dal tunnel. Tunnel dal quale si può uscire completamente nell’arco del prossimo triennio, o quanto meno della prossima amministratura, purché si mettano in campo e si velocizzino alcune iniziative atte alla bisogna.
Bisognerà far ripartire il processo di dismissione degli immobili, generando risorse per i futuri investimenti e creando, nell’immediato, nuova liquidità finanziaria, oltre che rilanciare l’investimento privato in edilizia (per la immancabile ristrutturazione degli immobili a cura dei nuovi proprietari). Bisognerà riorganizzare il settore Urbanistica, per velocizzare l’ormai incancrenito processo di rilascio delle concessioni edilizie, ottenendo nuove risorse (oneri di urbanizzazione) per gli investimenti futuri, nuova liquidità, e contribuendo al rilancio dell’investimento privato in edilizia. Bisognerà potenziare l’attività di contrasto alla evasione tributaria, onde consentire al cittadino di pagare meno tributi, dato che non continueremo a pagarli sempre i soliti noti. L’apparato burocratico dal canto suo deve capire che solo attraverso uno sforzo convergente si potrà tornare al ripristino della contrattazione integrativa, dovrà quindi puntare ad un vero recupero di efficienza e produttività. Recupero di efficienza vorrà dire meno costi e quindi meno tasse per i cittadini che non si vedranno costretti alla copertura di spese esorbitanti, come invece è accaduto quest’anno per la Tares. – Conclude la nota- Allora quello che ci aspettiamo, noi stakeholders, è che le forze politiche che scenderanno in campo per la prossima tornata elettorale si facciano carico di portare avanti le iniziative che permettano all’ente un risanamento nei brevi tempi sopra detti. Per tornare velocemente ad una tassazione normale, per rilanciare gli investimenti verso quella città “turistica e vivibile” che desideriamo e che meritiamo.”