Destinazione Italia, Stasi: questo decreto condanna Crotone
“I dubbi e le preoccupazioni evidenziate negli ultimi mesi dalle istituzioni locali insieme con Confindustria e sindacati, rischiano di diventare amare realtà per i cittadini crotonesi.
La lettera che nei mesi scorsi i rappresentanti istituzionali crotonesi inviarono al Ministro Orlando, a seguito di un tavolo istituito tra Regione Calabria, Provincia, Comune di Crotone, Confindustria e sindacati, è rimasta nei cassetti della segreteria del Ministro. - È quanto afferma in una nota Antonella Stasi, Vice Presidente Regione Calabria -
La preoccupazione più grande é che al silenzio del Ministro Orlando oggi si aggiunga il rischio dell'approvazione di un decreto governativo che di fatto cancellerebbe ogni possibilità di bonifica per il territorio di Crotone se, di contro, non si individuano risorse pubbliche per finanziarle.
Quello che emerge infatti dal decreto Destinazione Italia in discussione in questi giorni alla Camera, evidenziato peraltro anche dalla relazione che accompagna il decreto stesso redatta del Centro studi della Camera dei Deputati risulta essere un grave ed inspiegabile passo indietro del Governo sul tema delle bonifiche dei siti contaminati.
L'art.4 del Decreto 145/2013 prevede che i proprietari delle aree, che hanno compiuto il danno ambientale prima del 30 aprile 2007 (e dunque tutti i siti nazionali di bonifica tra cui Crotone), potranno usufruire di un accordo di programma co-finanziato dallo Stato se propongono un percorso di re-industrializzazione, e non solo in caso di bonifica ma anche nel caso di messa in sicurezza.
Oggi più di prima, é urgente che il Governo si occupi del "Caso Crotone", che proceda con un decreto mirato, così come è stato fatto con il Decreto Terra dei Fuochi, che venga intimata ad Eni la bonifica urgente delle aree SIN e che si ridoni presto dignità ad una Città depredata.
Non chiediamo le attenzioni di Orlando, che può anche decidere di non occuparsi personalmente di Crotone, ma i responsabili del Ministero dell'Ambiente (dirigenti, tecnici e funzionari) non possono ignorare le sollecitazioni che da mesi gli enti locali portano avanti verso il Ministero da lui rappresentato dove giacciono da troppo tempo ormai progetti realizzati da Syndial e non condivisi da Regione, Provincia e Comune, ma che comunque necessitano di risposte.”