M5S: La Regione ritiri il bando per l’esportazione dei rifiuti all’estero
«L’ordinanza sui rifiuti di Scopelliti trasformerà la zona tra Rossano e Corigliano nell’autostrada dei rifiuti». È quanto affermano i parlamentari calabresi del M5s Paolo Parentela e Nicola Morra a seguito dell’emissione del bando che potrebbe portare al conferimento, nella discarica di Bucita, di 750 tonnellate di rifiuti, ovvero tutto il “tal quale” della provincia di Cosenza.
«L’ultima amministrazione regionale - continua la nota dei parlamentari calabresi - il 10 dicembre del 2013 ha partorito, come ultimo scempio, un bando per l’esportazione dei rifiuti all’estero. Il bando è stato emesso senza convocare la conferenza dei servizi, ovvero senza consultare le comunità e le istituzioni locali».
Secondo il bando, da Bucita, che non sarebbe in condizioni di ospitare una tale quantità di rifiuti e dove una delle due discariche è stata in precedenza chiusa per disastro ambientale, i rifiuti verrebbero confluiti al porto di Corigliano per essere spediti all’estero. Secondo le previsioni, circa 85 tir in entrata ed altrettanti in uscita dovrebbero percorrere la 106 ionica, statale dalle forti criticità, per cui è valso l’appellativo di “strada della morte”, e che attraversa territori a forte propensione agricola e turistica.
«Questo bando scellerato – affermano Morra e Parentela - ha un costo di 93 milioni di euro all’anno. Utilizzando il solito pretesto dell’emergenza rifiuti, la Regione Calabria sceglie di sperperare i soldi dei cittadini anziché destinare risorse ed energie verso un piano rifiuti sostenibile basato sul riciclo e sul riutilizzo». Intanto i cittadini di Rossano e Corigliano continuano i presidi allo scopo di convincere la Regione a ritirare il bando e sono pronti ad urlare il proprio no mercoledì 12 febbraio in una manifestazione che partirà proprio dall’impianto di Bucita . «Chiediamo alla Regione Calabria – concludono i parlamentari M5S - di ritirare il bando e di ascoltare le istanze delle comunità locali in modo da poter affrontare l’emergenza e avviare finalmente un piano dei rifiuti sostenibile».