Emergenza rifiuti, costituito coordinamento dei comuni
Emergenza rifiuti in Calabria. Costituito un coordinamento dei comuni dell’area del Pollino.
Che la situazione fosse grave si era capito da tempo. Ora a conferma del tutto arriva il grido di allarme degli amministratori del comprensorio riunitisi a Castrovillari lunedì 10 febbraio nel tentativo di individuare una soluzione. Una vera e propria levata di scudi all’indirizzo della Regione Calabria. Che, informa l’assessore alla Sanità del Comune di Morano, Maurizio Iazzolino «ha chiuso la discarica di Catanzaro, la più importante della Regione quindi, a cascata, tutte le discariche minori. Compresa quella di Rossano, dove attualmente conferiamo i nostri rifiuti».
«E’ assurdo – afferma l’assessore moranese – constatare come la Regione provi a scaricare sui Comuni le sue responsabilità, accusandoli di non avere avviato la raccolta differenziata e di non pagare i tributi dovuti. E’ davvero inaccettabile addebitarci questo, specialmente dopo aver raggiunto la ragguardevole percentuale del 65% di differenziazione degli scarti, con una netta riduzione della frazione indifferenziata portata in discarica, ed esser riusciti a imporre con tanti sacrifici la cultura stessa della diversificazione.
Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto una missiva che in buona sostanza rimbalza sui Comuni quel che invece si configura come una palese incapacità di gestire la problematica da parte della Regione. La quale non si è dotata di un piano operativo efficace, che sia in grado di dirimere definitivamente la quaetio. Ad ogni modo ci attiveremo per cercare una soluzione alternativa: se non possiamo più conferire nelle discariche calabresi, vuol dire che dovremo portare i rifiuti fuori regione. In siti pubblici o privati. Pensiamo alla vicina Basilicata o alla Puglia, dove esistono delle possibilità. Per quanto ci riguarda, siamo in grado di resistere solo qualche giorno.
Dopodiché la nostra isola ecologica non potrà più accogliere rifiuti. Nonostante gli sforzi compiuti nel promuovere e affermare le buone pratiche legate alla raccolta differenziata, viviamo con sconcertante cadenza momenti di grande difficoltà per colpe non ci appartengono. Non è possibile – osserva ancora Iazzolino – impedire da un giorno all’altro ai Comuni di stoccare i rifiuti senza offrire loro alcuna alternativa e senza coinvolgerli nelle scelte che li riguardano.
I cittadini devono sapere come stanno le cose. Devono sapere che i sacrifici sostenuti per lanciare il sistema di raccolta “porta a porta spinto”, applicato con scrupolo ormai a tutte le utenze moranesi, potrebbero essere vanificati. Occorre che ognuno si assuma le proprie responsabilità e si passi immediatamente dalle parole ai fatti: il rischio di non poter più garantire il servizio, con le conseguenze che tutti possiamo immaginare, è purtroppo altissimo».