Morano Calabro: Emergenza rifiuti, Di Leone lancia l’allarme
Si acutizzano i problemi legati all’emergenza rifiuti. Essendo stata preclusa la possibilità di conferire il composto organico e la frazione diversificata nella discarica di Rossano, prima, e di Cassano Jonio ultimamente, il Comune di Morano, virtuoso quanto alla percentuale di raccolta differenziata realmente raggiunta (il 51% nel 2012) vive il paradosso di non sapere più dove scaricare gli scarti prodotti dalla popolazione residente.
“La situazione - denuncia il sindaco Francesco Di Leone – è al collasso. E non è un eufemismo. Non siamo più in grado di smaltire i nostri rifiuti. E non ci aiuta a risolvere la gravissima contingenza la conduzione commissariale regionale, che sottrae ai sindaci, con atto unilaterale, antidemocratico, dunque del tutto inaccettabile, ogni potere decisionale in materia. Comuni come quello che ho l’onore di amministrare, che hanno dimostrato grande abilità nell’organizzare meticolosamente la Raccolta differenziata, che non scontano situazioni debitorie e contenziosi aperti con la Regione, che hanno lavorato insieme ai cittadini nel promuovere e affermare, persuasi della sua bontà ed efficacia, il principio della differenziazione, oggi risultano pesantemente penalizzati.
Qualche giorno fa abbiamo ricevuto dal Commissario delegato regionale una comunicazione che conferma l’illogicità delle scelte da esso sin qui operate. Si riconosce e si premette infatti nella missiva, che gli impianti pubblici precedentemente e con diverse disposizioni individuati, hanno esaurito gli spazi (o le finanze?) trovandosi nella condizione di non poter più garantire il completo conferimento della raccolta. Il documento conclude invitando tutti i Comuni della Calabria ad avvalersi autonomamente, così dice il Commissario delegato, di impianti di trattamento privato. Dimentica, il Commissario, che in Calabria impianti privati, qualora ve ne fossero, avrebbe costi insostenibili, del triplo o anche del quadruplo rispetto a quelli pubblici. Siamo dinanzi ad un fallimento, peraltro annunciato e, de facto, anche riconosciuto. Intanto la bomba ecologica è innescata e la deflagrazione ormai imminente. Sinora – precisa Di Leone - siamo riusciti a far fronte all’emergenza, ma se tale contesto dovesse persistere saremo costretti a lasciare per strada i rifiuti con conseguente pericolo di natura igienico/sanitario.
Scopelliti – continua il primo cittadino di Morano - dovrebbe rendersi conto e fare pubblica ammenda degli errori cagionati da una politica sciagurata. E mentre l’indignazione cresce assistiamo all’ennesimo depauperamento del territorio del Pollino. Che oltre all’emergenza rifiuti vive un’altra gravissima situazione strettamente connessa alle sacrosante istanze di salute delle popolazioni residenti. Anche su questo versante, ancora con atto unilaterale e antidemocratico, che denota la totale mancanza di pianificazione e contraddice inspiegabilmente precedenti determinazioni, il presidente della Regione Calabria, nelle vesti di Commissario alla Sanità, ha deciso di accorpare l’ospedale spoke di Castrovillari, centro sanitario di riferimento per l’intero comprensorio, al nosocomio di Acri. Dovrebbero rendersi conto, e presto, i nostri governanti del loro fallimento e del tracollo di un vecchio modo di fare politica, fomite di crisi economica, arretramento culturale e dei peggiori mali della società”.