Rifiuti: proteste a Cassano, “non siamo la pattumiera della Calabria”
E' rientrata la manifestazione di protesta cominciata stamattina dinanzi alla discarica di contrada "La Silva" di Cassano Ionio, a causa dell'ordinanza con cui il sindaco della cittadina ionica, Gianni Papasso, ha bloccato lo scarico nel sito di altri ventinove Comuni oltre ai diciassette che già lo utilizzano, e che stanno continuando a farlo. Ora si aspetta un'eventuale decisione del commissario regionale che aveva dirottato a Cassano i ventinove Comuni rimasti senza destinazione per i loro rifiuti dopo la chiusura della discarica di Bucita, a Rossano. Stamattina all'ingresso del sito cassanese aveva manifestato per protesta pure Mario Albino Gagliardi, sindaco di Saracena, uno dei ventinove nuovi municipi autorizzati allo scarico dal commissario ma non dal sindaco di Cassano. Gagliardi aveva bloccato anche lo scarico dei diciassette comuni autorizzati per protestare contro lo stop ai camion suoi e degli altri ventotto nei arrivati: Spezzano Albanese, Mandatoriccio, S.Agata D'Esaro, Cariati, Vaccarizzo Albanese, Terravecchia, Calopezzati, San Basile, S.Sofia D'Epiro, San Demetrio Corone, Mirto Crosia, Pietrapaola, Campana, Cropalati, Caloveto, Acquaformosa, Morano Calabro, Firmo, Lungro, Civita, Paludi, San Giorgio Albanese, Castrovillari, Scala Coeli, Bisignano, Mottafollone, Frascineto e San Cosmo Albanese.
Stamattina al fianco del primo cittadino di Cassano erano presenti anche alcuni sindaci dello Jonio, tra i quali Franco Mundo di Trebisacce e Tonino Santagada di Castroregio, che hanno espresso solidarietà ai cittadini di Cassano e a Papasso. Presenti anche i consiglieri comunali cassanesi Lino Notaristefano, Stefano Petrosino, Salvatore Tricoci, Nicola Leone e Luigi Cosenza, unitamente al presidente del Consiglio comunale Mario Guaragna ed agli assessori Franco Tufaro e Valentina Conte. "Non vogliamo essere pattumiera della Calabria", ha spiegato il primo cittadino di Cassano, Gianni Papasso, a margine della manifestazione dinanzi alla discarica di contrada "La Silva", nel Cassanese. "Abbiamo dimostrato tanta solidarietà verso altri comuni nelle scorse settimane - ha aggiunto l'amministratore - ora chiediamo solo di non diventare la discarica comune della nostra regione. L'ordinanza sindacale, si e' resa necessaria per il fatto che il conferimento di così tanti rifiuti, in pochi giorni, non e' conforme al Piano di Gestione della discarica, per cui la ditta appaltatrice non può provvedere ad una giusta ed efficace ricopertura giornaliera, con prevedibili conseguenze negative di carattere igienico-sanitario. A ciò deve aggiungersi il fatto che le nuove condizioni, in parte già determinate ed in parte che si determinerebbero con ulteriori conferimenti, potrebbero creare una situazione di forte allarme in materia igienico-sanitaria ed ambientale, Compromessa anche la durata della stessa discarica, visto che e' in progressivo e prossimo esaurimento anche la capacità ricettiva della quarta buca. Per di più, per la gestione della discarica per tali ulteriori rifiuti. Cassano - ha spiegato ancora il sindaco - da comune virtuoso, diventerebbe comune costretto ad andare a conferire l'immondizia altrove e diventerebbe comune problematico con aggravio di spese per i cittadini.