Rifiuti, Operazione “Golden junk”: denunciate 5 persone a Nocera Terinese. Danni erariali per oltre 500 mila euro
Il comando provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro - gruppo di Lamezia Terme - ha appena concluso un’articolata attività investigativa nei settori dei reati contro la pubblica amministrazione e contro l’ambiente naturale. Le indagini sono iniziate da un normale controllo in materia di tutela ambientale effettuato dai finanzieri, in cui sarebbe stato accertato che un imprenditore di Nocera Terinese avrebbe stoccato abusivamente, su un terreno di sua proprietà, notevoli quantità di rifiuti speciali e pericolosi.
L’imprenditore è stato immediatamente denunciato alla magistratura penale per reati ambientali (previsti dal d.lgs. 152/2006) e si è proceduto contestualmente al sequestro di 11.700 kg. di rifiuti speciali e pericolosi (fra i quali vi erano 2.700 kg di “eternit”), un’area di 5 mila mq adibita a discarica, sei autocarri, un semirimorchio ed un cassone di raccolta “scarrabile” per un valore complessivo di 213 mila euro.
Nel corso del controllo, i finanzieri hanno rilevato, dalla documentazione acquisita, che l’imprenditore denunciato sarebbe stato l’affidatario del servizio della raccolta dei rifiuti solidi urbani ed ingombranti per conto del Comune di Nocera Terinese e che tale commessa non gli sarebbe stata affidata a seguito di una gara d’appalto, bensì mediante svariate ordinanze del sindaco, che venivano emesse con la motivazione di "contingenti ragioni d’urgenza". Pertanto, il gruppo della guardia di finanza di Lamezia ha avviato ulteriori approfondimenti, per verificare la regolarità dell’iter amministrativo seguito dall’ente pubblico per l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti, posto che, a prima vista, la procedura adottata sarebbe apparsa del tutto anomala. In effetti, dopo una serie di approfondite attività investigative consistite, soprattutto, nel vaglio di una copiosa documentazione amministrativa e contabile dell’ente, e nell’escussione di numerose persone informate sui fatti, sarebbe stato riscontrato che l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti, dal 1 gennaio 2007 al 31 dicembre 2012 (periodo dell’accertamento) sarebbe avvenuto in maniera illecita.
Ciò, in quanto l'affidamento avrebbe avuto luogo a mezzo delle reiterate ordinanze del sindaco senza mai indire - come invece previsto dalla legge - una normale gara d’appalto o aver effettuato delle ricerche di mercato per poter valutare diverse offerte da parte di varie imprese, cosa che avrebbe tutelato al meglio le finanze dell’ente. Per i fatti accaduti, la Guardia di Finanza ha denunciato alla procura della repubblica di Lamezia Terme, per il reato di abuso d’ufficio, i sindaci di Nocera Terinese che si sono avvicendati nel periodo compreso tra il gennaio 2007 ed il dicembre 2012, "poiché - affermano gli investigatori - attraverso l’emissione illecita delle ordinanze sindacali, hanno procurato indebito arricchimento all’imprenditore, anch’egli denunciato per la medesima fattispecie delittuosa, in concorso con i sindaci".
Ai tre soggetti sono state già notificate le informazioni di garanzia emesse dalla procura della repubblica di Lamezia Terme. In questo contesto sono stati denunciati anche due impiegati comunali, poiché avrebbero attestato, contrariamente al vero, di aver eseguito ricerche di mercato - di fatto, come accennato, mai effettuate - "e - proseguono gli inquirenti - proprio tali falsi sono stati propedeutici alla commissione dell’abuso d’ufficio, perpetrato dai sindaci e dall’imprenditore".
Inoltre i finanzieri hanno compiuto ulteriori investigazioni finalizzate, innanzitutto, ad accertare il danno erariale, cagionato dai responsabili dei reati alle casse comunali. Le attività avrebbero consentito di accertare che le presunte procedure illecite adottate dai sindaci per affidare il servizio di raccolta degli Rsu alla impresa locale avrebbero creato un danno alle casse comunali per 511.360 euro ed i responsabili sarebbero stati individuati nei due sindaci e nell’imprenditore, i quali nei giorni scorsi sono stati denunciati dai finanzieri anche alla procura regionale della Corte dei conti di Catanzaro.
Le fiamme gialle, parallelamente alle indagini penali, hanno anche attenzionato i riflessi fiscali della vicenda, eseguendo attività ispettive finalizzate alla verifica del corretto adempimento degli obblighi impositivi, che prevedono, fra l’altro, il versamento di una tassa alla Regione da parte dei gestori della raccolta di rifiuti. Le attività di verifica avrebbero consentito di constatare che l’imprenditore avrebbe omesso di dichiarare e versare il tributo speciale di oltre 20 milla euro, in relazione all’ammontare di rifiuti risultati gestiti e stoccati nell’intero periodo per 840.899 kg, nonché, essendo obbligato a tenere i registri di carico e scarico dei rifiuti, vidimati dalla Camera di Commercio, ne avrebbe omesso l’istituzione per il 2011 e tenendo irregolarmente gli stessi registri per l’anno 2012, poiché privi della vidimazione; pertanto sono state contestate ulteriori sanzioni per un ammontare complessivo di 144 mila euro.
"L’operazione - aggiungono i finanzieri - evidenzia la molteplice offensività dei reati ambientali che, oltre a danneggiare - a volte irreversibilmente - la natura, cagionano anche notevoli danni economici, finanziari e fiscali per gli enti pubblici che, come nel caso di specie, non solo hanno sopportato i maggiori oneri economici connessi all’affidamento illecito della raccolta dei rifiuti (oneri che alla fine gravano sui singoli cittadini-contribuenti), ma dovranno sostenere anche le spese relative alle procedure di bonifica del sito contaminato, salvo rivalsa nei confronti degli autori dell’illecito".