Rifiuti: percolato nel fiume Alli, 19 luglio decisione Gup
È prevista per il 19 luglio la decisione del giudice dell'udienza preliminare di Catanzaro in merito al procedimento per otto persone indagate per reati ambientali, truffa e falso per il presunto sversamento nel fiume Alli del percolato derivante dall'impianto di smaltimento rifiuti che si trova proprio ad Alli, nel catanzarese. Nel corso dell'udienza di oggi sono proseguite le arringhe dei difensori degli indagati coinvolti in questa tranche investigativa - che prosegue autonomamente rispetto al filone principale dell'inchiesta denominata "Pecunia non olet" -, che proseguiranno e dovrebbero terminare appunto a luglio, prima della pronuncia del giudice, Giovanna Mastroianni. In aula, dove l'accusa è rappresentata dal pubblico ministero, Carlo Villani, sono costituiti parte civile la Provincia di Catanzaro, il Comune di Simeri Crichi, il Wwf, Legambiente e il Movimento difesa del cittadino.
Nell'ambito dell'altro e principale troncone di "Pecunia non olet" la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di quindici persone - l'udienza preliminare è fissata per il 26 settembre -, tra le quali compaiono imprenditori, professionisti, funzionari dell'Ufficio per l'emergenza ambientale in Calabria, Graziano Melandri, ex Commissario delegato per l'emergenza ambientale in Calabria dal 9 marzo 2011 - che si dimise dall'incarico proprio nel corso dell'inchiesta -, e l'assessore all'Ambiente della Regione Calabria, Francesco Pugliano, coinvolto nella vicenda nella sua qualità di ex sub-commissario dell'Ufficio per l'emergenza dal 5 agosto del 2010 all'8 marzo del 2011. Associazione a delinquere, abuso d'ufficio, evasione fiscale, corruzione, falso e disastro ambientale i reati a vario titolo contestati nell'ambito della vasta inchiesta che è venuta alla luce in tre diverse tranches, ed è stata seguita da una recente nuova indagine, ancora in fase iniziale, che riguarda l'ampliamento dell'impianto di smaltimento rifiuti. (AGI)