“Pecunia non olet”, rinviata ad aprile l’udienza preliminare
Ennesimo rinvio, oggi a Catanzaro, nell'udienza preliminare a carico di quindici persone coinvolte nell'inchiesta della Procura della Repubblica del capoluogo calabrese denominata "Pecunia non olet" su presunti gravi illeciti in materia fiscale ed ambientale connessi alla gestione dell'impianto di smaltimento rifiuti di Alli, nel catanzarese. L'urgenza di trattare un procedimento antimafia con detenuti le cui misure cautelari sono in scadenza, ha reso necessario spostare il caso dell'impianto di Alli, che tornerà nell'aula del giudice Maria Rosaria Di Girolamo il prossimo 14 aprile.
Tra gli indagati per i quali il pubblico ministero titolare dell'inchiesta, Carlo Villani, ha chiesto il rinvio a giudizio compaiono imprenditori, professionisti, funzionari dell'Ufficio per l'emergenza ambientale in Calabria, Graziano Melandri, ex Commissario delegato per l'emergenza ambientale in Calabria dal 9 marzo 2011 - che si dimise dall'incarico proprio nel corso dell'inchiesta - e l'assessore all'Ambiente della Regione Calabria, Francesco Pugliano, coinvolto nella vicenda nella sua qualità di ex sub-commissario dell'Ufficio per l'emergenza dal 5 agosto del 2010 all'8 marzo del 2011.
Associazione a delinquere, abuso d'ufficio, evasione fiscale, corruzione, falso e disastro ambientale i reati a vario titolo contestati nell'ambito dell'inchiesta che è venuta alla luce in tre diverse tranches, la prima delle quali risale all'agosto del 2011 quando la Guardia di finanza sequestrò beni per un valore complessivo di oltre 90 milioni di euro, la seconda al 14 ottobre seguente, quando i Carabinieri del Noe hanno sequestrato la discarica di rifiuti di Alli, e la terza al 17 novembre, quando un provvedimento cautelare fu eseguito a carico di sette persone - tutte della società "Enertech", che gestiva la discarica di Alli fino a pochi giorni prima, due delle quali finite in carcere, tre ai domiciliari, due sottoposte all'obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. (AGI)