Inchiesta “Pecunia non olet”, verso unificazione filoni

Catanzaro Cronaca

Potrebbe essere trattata congiuntamente al filone principale dell'inchiesta denominata "Pecunia non olet" l'udienza preliminare per otto persone indagate per reati ambientali, truffa e falso per il presunto sversamento nel fiume Alli del percolato derivante dall'impianto di smaltimento rifiuti che si trova proprio ad Alli, nel catanzarese. La richiesta di riunire i due procedimenti, che ha incontrato l'opposizione del pubblico ministero, Carlo Villani, è stata fatta oggi dagli avvocati degli otto indagati al giudice, Giovanna Mastroianni, che si è riservata di decidere ed ha per questo rinviato al 25 febbraio.

Nell'ambito del principale troncone di "Pecunia non olet" la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di quindici persone, tra le quali compaiono imprenditori, professionisti, funzionari dell'Ufficio per l'emergenza ambientale in Calabria, Graziano Melandri, ex Commissario delegato per l'emergenza ambientale in Calabria dal 9 marzo 2011 - che si dimise dall'incarico proprio nel corso dell'inchiesta -, e l'assessore all'Ambiente della Regione Calabria, Francesco Pugliano, coinvolto nella vicenda nella sua qualità di ex sub-commissario dell'Ufficio per l'emergenza dal 5 agosto del 2010 all'8 marzo del 2011. Associazione per delinquere, abuso d'ufficio, evasione fiscale, corruzione, falso e disastro ambientale i reati a vario titolo contestati nell'ambito dell'inchiesta che è venuta alla luce in tre diverse tranches. (AGI)

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