Condanne e assoluzioni per gli illeciti nella discarica di Alli, MDC: “sui temi ambientali non faremo sconti”
A distanza di quasi dieci anni si è chiuso nei giorni scorsi il processo di primo grado, nato dall’inchiesta della Procura di Catanzaro “Pecunia non olet” su gravi illeciti in materia fiscale, ambientale connessi alla gestione dell’impianto di smaltimento rifiuti di Alli, nel catanzarese.
Condanne di 4 anni e 6 mesi per Stefano Gavioli, imprenditore veneziano titolare dell’azienda Enertech, e di due anni per Graziano Melandri, già Commissario per l’Emergenza Ambientale.
Prescrizione, invece, per Domenico Richichi e Francesco Attanasio, Loris Zerbin, Paolo Bellamio, Giancarlo Tonetto, Antonio Garrubba, Simone Lo Piccolo, Giovanni Faggiano, Enrico Prandin e Santo Mellace.
Assoluzione dalle accuse di abuso d’ufficio per Adelchi Ottaviano, RUP dell’Ufficio del Commissario, e Rocco Tavano, tecnico di supporto al RUP, con prescrizione per gli altri reati. Assolto, infine, l’ex assessore regionale Francesco Pugliano.
Laura Parretta e Simona Longo, gli avvocati che hanno seguito la vicenda giudiziaria, cogliendo l'importante risultato per MDC Calabria ed esprimendo soddisfazione per l’esito processuale, non esitano a rammaricarsi per l’estenuante durata del processo, “tempo che trascorre non senza conseguenze sull’esito processuale lo dimostrano la decina di prescrizioni della quale si sono potuti avvalere gran parte dei soggetti sottoposti a processo”.
Il Coordinatore regionale del Movimento Difesa del Cittadino e membro del comitato di Presidenza, Giorgio Durante, non manca di sottolineare che in tema ambientale nulla è cambiato da un ventennio a questa parte, dove “anche la gestione commissariale è stata un fallimento. È raccapricciante osservare come le nostre città presentino ancora cumuli di rifiuti, come i nostri boschi siano ormai preda di infernali macchine scippatrici, che in pochi secondi trasformano un secolare abete in un cumulo di trucioli pronti ad essere bruciati come biomassa per utilità di qualche criminale”.
Durante si chiede anche quanti posti di lavoro sono stati cancellati da questa “scelta politica scellerata”.
“Per non parlare, poi, - aggiunge - del sistema di depurazione che anche nella giornata di ieri ha riempito le pagine della cronaca nera nazionale, per una vicenda che interessa il tirreno cosentino dove anche lì, guarda caso, fiorivano le alghe, sempre per connivenze tra politica, funzionari pubblici e imprese private”.
Un processo dunque si chiude, tanti altri vanno stancamente avanti e altri si preannunciano all’orizzonte. MDC non molla la presa sui temi dell’ambiente e dei diritti dei cittadini in generale, soprattutto rispetto alla sanità, alla giustizia e al credito, su cui “siamo e saremo sempre attenti e impegnati”, conclude il suo Coordinatore regionale.