Inchiesta Pecunia Olet. Commercialista “vicino” alla cosca, scatta il sequestro
Ancora un maxi sequestro di beni nei confronti di soggetti ritenuti vicini o intranei alle cosche di 'ndrangheta del reggino. A finire nel mirino della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria è stato, questa volta, un commercialista di Rosarno, Tiberio Sorrenti.
L'uomo era stato già coinvolto nell'operazione Pecunia Olet (QUI), che nel 2021 portò all'arresto di 53 persone ritenute parte del clan Pesce. Secondo gli inquirenti, il professionista però non avrebbe avuto un ruolo "operativo" - legato dunque ad intimidazioni o traffici illeciti - bensì il compito di mettere legalmente a posto tutti gli introiti economici della cosca, che lavorava sul territorio in condizione di monopolio.
Nel corso dell'attività investigativa sarebbe emerso che avrebbe curato gli aspetti tecnici e di contabilità, mettendo a disposizione del gruppo criminale le sue competenze in materia societaria e fiscale. Il tutto - sostengono le fiamme galle - "per favorire gli interessi economici della cosca, ed in particolare per evitare che i patrimoni illeciti potessero essere sequestrati".
Un modus operandi descritto dagli investigatori come collaudato, che anche in questo caso avrebbe sfruttato numerose società cartiere. Sarebbe inoltre emerso che commercialista avesse permesso ai membri della cosca di riunirsi nel suo studio, ritenuto luogo "privilegiato" di incontro.
Tutti motivi che hanno portato ad un rinvio a giudizio nei confronti del commercialista, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e concorso esterno in estorsione aggravato dal metodo mafioso.
Ma torniamo al sequestro: quest'oggi i militari della Guardia di Finanza del comando provinciale di Reggio Calabria, su richiesta del Tribunale, hanno sequestrato il patrimonio nelle disponibilità del soggetto, che è stato definito dopo attente e meticolose ricostruzioni. Apposti i sigilli a due fabbricati, altrettanti terreni, tre autovetture, 40 mila euro in contanti e vari conti correnti e finanziari, per un valoce complessivo di 400 mila euro.