Inchiesta discarica Catanzaro: Gavioli non risponde a domande gip
Si è avvalso della facoltà di non rispondere Stefano Gavioli, 54 anni, di Venezia, proprietario della Enertech, società che gestiva la discarica di Alli di Catanzaro, arrestato giovedì nell'inchiesta della Procura su presunte irregolarità nella gestione dell'impianto. Gavioli è comparso davanti al Gip, Abigail Mellace, che ha emesso l'ordinanza nei confronti di cinque persone tra cui lo stesso proprietario della Enertech. Il Gip ha nominato l'ing. Stefano Colosimo nuovo custode della discarica di Catanzaro.
Gli altri destinatari dell'ordinanza cautelare emessa su richiesta del procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e del sostituto titolare dell'inchiesta Carlo Villani, che pure dovranno essere sentiti dal gip, sono l'amministratore di una delle società del gruppo della Enertech, Giovanni Faggiano, 52 anni, di Brindisi, l'avvocato Giancarlo Tonetto, 56 anni, di San Dona' di Piave (Venezia), ed Enrico Prandin, 49 anni, di Rovigo, finiti agli arresti domiciliari; e poi un commercialista e di un tecnico della Eneterch, sottoposti all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Si terranno lunedì, infine, gli interrogatori delle tre persone invitate ad essere sentite prima che il giudice decida se accogliere la richiesta di applicare loro la misura della sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio, e cioè l'ex Commissario per l'emergenza ambientale in Calabria, Graziano Melandri, che proprio ieri pomeriggio ha dato le dimissioni dall'incarico, ed i due funzionari del medesimo ufficio Domenico Richichi e Simone Lo Piccolo.
Complessivamente sono contestati reati che vanno all'associazione per delinquere alla "sottrazione fraudolenta di beni e denaro al pagamento delle imposte", ed alla violazione delle norme ambientali. Quanto alla discarica sequestrata, il gip ha provveduto a sostituire il custode giudiziale inizialmente nominato, Roberto Arcadia, con l'ingegnere Stefano Colosimo, dal momento che il primo nei giorni scorsi e' stato raggiunto da un provvedimento cautelare emesso nell'ambito di un'inchiesta della Procura della Repubblica di Lamezia Terme su presunti gravi illeciti nel rilascio di patenti di guida e si trova ancora agli arresti domiciliari.