Intercettazioni telefoniche: tecnici “Enertech” parlavano di rischi di inquinamento
Loris Zerbin, direttore tecnico della "Enertech" che opera nella discarica di Alli di Catanzaro e Antonio Garrubba, tecnico della stessa società, parlavano al telefono dei rischi di inquinamento da percolato, davanti ad una situazione drammatica. La vasca di raccolta del pericoloso materiale inquinante era stracolma, presentava delle falle e rischia di esplodere, facendo disperdere nell'ambiente circa un milione di metri cubi di percolato. L'alternativa, davanti alle mancate operazioni di svuotamento secondo la legge, era una sola: "L'unica possibilità - dice Zerbin parlando al telefono con Garrubba - è quella di fare un'operazione stasera, Antonio, non vedo altre soluzioni": secondo gli inquirenti, svuotare la vasca di accumulo scaricandone il contenuto nel fiume Alli. Così, nonostante le preoccupazioni del tecnico, l'operazione sarebbe stata svolta in nottata, con il percolato liberato nel fiume Alli, poco distante dal mare.
C'era, secondo l'accusa, la consapevolezza degli operatori della "Enertech" indagati di quello che si stava facendo e dei rischi per l'ambiente. Al punto che gli stessi, nelle intercettazioni, parlano del possibile "disastro". Ora i tre sono indagati, in concorso tra loro, per avere immesso dolosamente nelle acque superficiali o sotterranee del fiume Alli e successivamente nel Mar Jonio, rifiuti liquidi costituiti da percolato da discarica, cagionando un evidente danno biologico-funzionale e un deturpamento dell'ambiente.