Inchiesta sui rifiuti. Cominciati gli interrogatori
Si è tenuto questo pomeriggio l'interrogatorio di garanzia di Loris Zerbin, 50 anni, di Campolongo Maggiore (Venezia), direttore tecnico della società Enertech, che gestisce l'impianto di smaltimento rifiuti di Alli, nel catanzarese, finito in carcere ieri nell'ambito di un'inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro su presunti gravi illeciti in materia fiscale ed ambientale connessi alla gestione dello stesso impianto. Zerbin e' comparso assieme ai suoi difensori, gli avvocati Andrea Bonifati e Domenico Poerio, davanti al giudice per le indagini preliminari Abigail Mellace, che ha emesso a suo carico il provvedimento di custodia cautelare su richiesta del procuratore aggiunto di Catanzaro, Giuseppe Borrelli, e del sostituto Carlo Villani titolare del fascicolo.
Zerbin ha risposto lungamente all'interrogatorio, sul quale vige il piu' stretto riserbo. E' slittato a domani, invece, l'interrogatorio del secondo indagato finito in carcere, Stefano Gavioli, 54 anni, di Venezia, proprietario della Enertech, mentre nei prossimi giorni dovranno essere sentiti anche gli altri destinatari dell'ordinanza cautelare eseguita ieri, e cioe' le tre persone finite agli arresti domiciliari - l'amministratore di una delle societa' del gruppo della Enertech, Giovanni Faggiano, 52 anni, di Brindisi; l'avvocato Giancarlo Tonetto, 56 anni, di San Dona' di Piave (Venezia), ed Enrico Prandin, 49 anni, di Rovigo -, e le due sottoposte all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria - un commercialista e di un tecnico della societa' Eneterch -.
Sono fissati per lunedi', infine, gli interrogatori dei tre esponenti dell'Ufficio del Commissario per l'emergenza ambientale in Calabria - il commissario Graziano Meandri, che questo pomeriggio ha comunque dato le dimissioni dall'incarico, ed i due funzionari Domenico Richichi e Simone Lo Piccolo -, invitati ad essere sentiti prima che il giudice decida se accogliere la richiesta di applicare loro la misura della sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio. Nella vasta inchiesta, che prima degli arresti di ieri aveva avuto due precedenti tranches per l'esecuzione del sequestro di beni per un valore di svariati milioni di euro, nonche' dello stesso impianto di smaltimento di Alli, tra gli undici indagati vi e' anche l'attuale assessore regionale all'Ambiente, Francesco Pugliano (nella sua qualita' di ex subcommissario per il superamento dell'emergenza ambientale). Complessivamente sono contestati reati che vanno all'associazione per delinquere alla "sottrazione fraudolenta di beni e denaro al pagamento delle imposte", ed alla violazione delle norme ambientali.