Terra e Popolo: “Geraci prenda le distanze dalla Regione o si dimetta”
“Nonostante la comparsa alla manifestazione del 12 Febbraio a Rossano ed il successivo sfogo a mezzo stampa, l'Amministrazione Comunale di Corigliano ed in particolare il sindaco Geraci continuano a latitare sul fronte del bando sull'esportazione all'estero dei rifiuti. – Si legge in una nota del Movimento Terra e Popolo di Rossano - Registriamo nuovamente con incredulità che, non solo non si è proceduto a convocare un consiglio comunale straordinario ad hoc su questa drammatica questione, ma si è addirittura convocato un consiglio comunale ordinario senza neanche mettere all'ordine del giorno l'argomento, segno che la Giunta comunale continua goffamente a voler impedire alle istituzioni democratiche di esprimersi sulla questione.
Inoltre non abbiamo registrato alcuna presa di posizione concreta del Sindaco nei confronti dellaRegione Calabria e della Giunta Regionale, nonostante il Governatore Scopelliti e l'Assessore Pugliano, gli artefici di questo bando ammazza-sibaritide, siano dello stesso colore e dello stesso partito del Sindaco. – Prosegue la nota - Il Sindaco ha il dovere di difendere gli interessi della comunità coriglianese, ed in particolare dei settori della pesca, dell'agricoltura e del turismo, a maggior ragione nei confronti di una giunta regionale politicamente affine.
Ed invece l'Assessore Pugliano ed il tecnocrate Gualtieri continuano ad ignorare con arroganza le richieste sacrosante di questo territorio per cui Geraci decida da che parte stare. O si è dalla parte della comunità e della sibaritide o si è dalla parte della partitocrazia scopellitiana. Prenda le distanze dalla Giunta Regionale oppure si dimetta mestamente in quanto non in grado di difendere gli interessi della comunità.
Il pericolo che sta correndo Corigliano è gravissimo: è assolutamente verosimile infatti che oltre alla devastazione certa del porto, si possa tentare di realizzare un centro di stoccaggio in una delle zone industriali intorno a Corigliano, che significherebbe circondare i capannoni di lavorazione delle clementine e i moli pescherecci con centinaia di tonnellate al giorno di rifiuti maleodoranti, devastando di fatto i due vettori portanti dell'economia territoriale. – Conclude la nota - Uno scenario che tenteremo di impedire con ogni mezzo, con o senza il sindaco.”