Aeroporto Crotone, Dg Maggiori: ricapitalizzazione risulta ora più urgente che mai

Crotone Infrastrutture
Marcella Maggiori

"Nella giornata di mercoledì 19 febbraio, si è svolto presso Unioncamere un interessante incontro sull’importanza strategica degli aeroporti minori, alla presenza del Presidente di Enac, prof. Vito Riggio. Unioncamere sostiene che la presenza degli aeroporti minori e il loro inserimento nella rete nazionale eviti di aumentare il gap, già esistente, tra le diverse regioni dello “Stivale”.

In particolare - sottolinea Marcella Maggiori, Direttore Generale della società aeroportuale Sant'Anna -Unioncamere sostiene che “se venissero meno gli aeroporti italiani con traffico inferiore a 2 milioni di passeggeri ci sarebbe uno spostamento di ricchezza dalle aree meno sviluppate a quelle più ricche, accentuando il divario economico e sociale già fortemente esistente nel nostro Paese. Considerando l'attrattività turistica, la chiusura di questi aeroporti metterebbe a rischio almeno parte dell'ammontare di entrate pari ad oltre 1 miliardo e 450 milioni di euro”.

Ma la posizione di Unioncamere non è stata, però condivisa dal presidente Riggio, che tra gli aeroporti minori, in realtà, salva solo poche eccezioni: gli scali sulle isole, come Linosa e Lampedusa, e lo scalo di Crotone, che si trova in un'area particolarmente sensibile, periferica e svantaggiata.

"Per il resto – dichiara Riggio - guardando alla pianta reale degli aeroporti non vedo rischi di eventuali effetti sul territorio dovuti alla chiusura di un aeroporto piccolo. Non si può pensare che ognuno possa avere un aeroporto sotto casa. Il mercato è libero, se la Regione o l'ente locale vuole tenere aperto il suo aeroporto ben venga. Ma non si possono continuare a chiedere sussidi allo Stato".

Il Presidente dell’Autority evidenzia, quindi, l’importanza dello scalo di Crotone che è inserito nel Piano Nazionale degli Aeroporti e riveste un ruolo strategico per lo sviluppo economico e sociale dell’intera costa ionica.

La Società Aeroporto S.Anna SpA ha attraversato un anno difficile, caratterizzato da un scarsa attività volativa e da una grave situazione economica finanziaria, con conseguente crisi di liquidità che di fatto ha comportato una perdita di credibilità dello scalo nei confronti dei passeggeri, degli utenti e degli operatori aerei.

L’unico bene della Società è la certificazione aeroportuale che qualifica lo scalo come aeroporto aperto al traffico civile, certificazione tenuta in piedi con enormi sforzi e sacrifici da tutti i dipendenti del S.Anna. Nell’ambito dell’attività di certificazione l’aeroporto ha dato seguito a tutte quelle prescrizioni normative il cui rispetto è fondamentale per garantire sempre e comunque l’apertura e l’operatività dello scalo. Sono stati elaborati, tra l’altro, il Piano di Emergenza Aeroportuale e il Piano di Sicurezza Aeroportuale, entrambi necessari per rispondere alle esigenze di certificazione ed alle normative Enac.

Per quanto riguarda la pubblicazione del bando degli oneri, la Commissione Europea ha chiesto dei chiarimenti alla Regione, che, con il supporto della struttura aeroportuale, sta rispondendo ai quesiti posti. Il trattamento riservato all’Italia ed in particolare a Crotone stride con la notizia che in Francia la compagnia Air France opera circa quaranta tratte in regime di oneri di servizio.

La Compagnia Ryanair è oramai alle porte: i contatti con il Vettore sono continui e settimanalmente la società invia informazioni ed aggiornamenti. Nella speranza che la convenzione tra Enav e Aeroporto S.Anna venga sottoscritta nel minor tempo possibile, cosa impossibile fino ad oggi viste le note vicende finanziare in cui versa la società aeroportuale, rimaniamo in attesa di conoscere quando Enav attiverà il servizio ATC, in modo tale da consentire alla Compagnia di programmare l’operativo sullo scalo crotonese e dare così avvio all’attività aerea.

L’aeroporto ha oggi una grande opportunità, ha la possibilità di riprendersi, con un lavoro almeno di dodici mesi, quella credibilità acquisita con grande sforzo negli ultimi anni, ecco perché la ricapitalizzazione della società risulta ora più urgente che mai."