Supercontrolli nel reggino, scoperto un arsenale
Una vasta operazione di contrasto alla criminalità diffusa su tutto il territorio della provincia di Reggio Calabria è stata effettuata dai carabinieri, impegnati da ieri mattina e fino a tutt’oggi in 400 controlli su persone, 160 ispezioni ad automezzi e 47 perquisizioni. Nove le persone segnalate all’autorità giudiziaria, in stato di libertà, e un arresto. In quest’ultimo caso, il soggetto è stato trovato in possesso di un vero e proprio arsenale composto da armi e munizioni, ovviamente sequestrate.
L’operazione, denominata Alto Impatto, ha visto impegnati 150 militari delle compagnie di Locri, Roccella Jonica e Bianco insieme ai colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria e della Compagnia Speciale di Vibo Valentia.
I carabinieri si sono concentrati per lo più sulla zona costiera, senza però trascurare l’entroterra aspromontano, presidiando dei punti di passaggio obbligati ed allestendo numerosi posti di controllo e due imponenti posti di blocco su entrambi i sensi di marcia della Statale 106, all’ingresso e all’uscita di Locri.
Durante il servizio un giovane locrese è stato trovato in possesso di una bottiglia di plastica piena di benzina, di cui non ha saputo giustificarne e motivarne il possesso. Tre giovani di Africo, Platì e Riace sono stati sorpresi con in auto coltelli vietati, mentre altre 2 persone di Antonimina e di Roccella Jonica, sono state indagate per “sottrazione o dispersione di cose sequestrate”, perché avrebbero permesso a terzi di utilizzare le proprie autovetture affidategli in custodia giudiziale dovuta ad un sequestro amministrativo.
Inoltre, sempre a Locri, è stato tratto in arresto un 32enne Domenico Zucco, pregiudicato, il quale, dopo aver costruito due stalle completamente abusive, le ha illuminate allacciandosi alla corrente elettrica di un palazzetto dello sport comunale.
Durante lo stesso arco temporale, sul versante Tirrenico, i Carabinieri di Gioia Tauro hanno effettuato un rastrellamento nelle campagne di via Pozzillo, nei terreni privi di recinzione e nei casolari abbandonati e diroccati. Proprio all’interno di uno di questi casolari è stata rinvenuta e sequestrata una vera e propria “Santa Barbara” composta da: 1 fucile a pompa; 2 fucili mitragliatori; 1 mitragliatore AK-47 con caricatori; 4 pistole di varie marche e calibro; 3 revolver 38 special; oltre 1350 proiettili di vario calibro, marca e modello. Il ritrovamento, tra i più cospicui degli ultimi anni nella città portuale, fa supporre che le micidiali armi siano state nascoste in quei terreni da una delle famiglie di ‘ndrangheta della piana di Gioia Tauro.