Il Kitesurf come volano di turismo partecipato

Reggio Calabria Sport

Si è svolta a Reggio Calabria, presso la sede del circolo Windsurf dello Stretto (area lido comunale) una partecipata ed interessante riunione organizzativa provinciale del "settore Kitesurf" dell’ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane) per discutere e valutare sulla possibilità di istituire il primo polo sportivo Asi su Reggio Calabria.

Alla riunione, tra gli altri, erano presenti Roberto Raffa - presidente del Windsurf dello Stretto Reggio Calabria, Nino Gioffrè - rappresentante sportivo Katanhouse, Fabio Zema - rappresentante sportivo Katanhouse, Antonio Catanoso - operatore turistico/logistico, Silvio Morabito - istruttore del Freespirits di kitesurf 1 livello IKO ed istruttore windsurf FIV secondo livello, Lucio Cozzupoli - Istruttore FIV kitesurf e windsurf, Vincenzo Tornabene, presidente del circolo Freespirits, Nuccio Zaccone - istruttore IKO primo livello kitesurf, Agostino Martino - Istruttore/esaminatore e cordinatore per l'Italia della IKO settore kitesurf. Numerosi anche alcuni appassionati che, a vario titolo, si sono impegnati negli ultimi anni, per promuovere e diffondere la disciplina del Kite a Reggio Calabria.

Prestigiosa, anche, la presenza del vicepresidente nazionale Asi Tino Scopelliti.

A fare gli onori di casa, al responsabile nazionale kitesurf dell’ASI Fabio Delicato, oltre al presidente Raffa vi era il presidente provinciale Asi Fabio Gatto.

Dopo i saluti del vicepresidente nazionale Asi Tino Scopelliti, ha preso la parola Fabio Delicato - responsabile nazionale kitesurf dell’ASI che ha presentato ai convenuti il progetto KITE Promotion ASI.

“A proposito dello sviluppo della tendenza in aumento di un modello di "turismo sportivo attivo", cresce in tutte le località marittime la domanda di attività sportive come il KITESURF e, quindi, di figure preparate ed esperte in grado di soddisfare questa richiesta in senso più generale e non solo tecnico.

Ma lo sport del KITESURF oggi, è innanzitutto pratica sportiva amatoriale e turistica con una domanda in progressivo aumento anche in termini di specchi d’acqua idonei per la pratica e delle relative strutture di servizio.

Esso negli ultimi dodici anni ha subito l'evolversi della situazione economico, sociale e culturale diventando sempre più un business internazionale che richiede di conseguenza, operatori sempre più preparati e polivalenti non solo da un punto di vista TECNICO (istruttori) ma anche e soprattutto dal punto di vista organizzativo.

Se ci soffermiamo a osservare com’è composto oggi, il mondo del Kitesurf notiamo che esso è costituito da due grosse realtà:

Una è quella del mondo professionista ben organizzato e strutturato, da sempre che alimenta e muove l’intero business.

L’altra è l’universo delle società dilettantistiche e amatoriali “non profit”, che esprime interessi, polarizzano investimenti, intrattiene contatti con gli sponsor, ha una sua forma di pubblicizzazione attraverso i media, con il vecchio modello di gestione della società sportiva, legato al puro volontariato, alla semplice buona volontà del promotore/dirigente sportivo.

Questo modello, oggi si rivela non più adeguato alle mutate esigenze e soprattutto alle opportunità di business/lavoro che questo sport può offrire.

In alcune organizzazioni sportive, con il passare del tempo e con la crescita e la diversificazione delle attività svolte, già da qualche tempo si è sentita l'esigenza di individuare nuove figure e occupare i ruoli di responsabilità con competenze specifiche. Ad esempio nelle Riserve e nei Parchi sono nate figure nuove come la Guida di Mountain Bike, la Guida di Rafting, l’Accompagnatore di Turismo Equestre e nelle società sportive oggi sono chiamati a collaborare con il Presidente persone con competenze in problemi economico-finanziari, nella manutenzione degli impianti, nella comunicazione, nella promozione, ecc.

Al crescere delle complessità operative si richiederanno competenze sempre più specifiche e diverse che porteranno alla crescita di posizioni lavorative di alto e medio profilo professionale nel settore del turismo sportivo.

Tutto ciò premesso, credo che anche l’ASI, per risposta a questi cambiamenti e alle emergenti necessità degli operatori debba saper predisporre un programma di sviluppo delle attività e delle figure/operatori che sia nuovo e attuale.

Sarebbe opportuno puntare sulla figura del gestore o manager sportivo, capace di progettare e gestire le attività finalizzate allo sviluppo e diffusione della pratica sportiva amatoriale e ricreativa. Un responsabile dell'organizzazione, della gestione e della promozione delle attività ricreative e turistico sportive e delle strutture e impianti a esse dedicati.

Si contribuirebbe in questo modo a dare gli strumenti e le competenze a chi ne fosse interessato per trasformare una passione, quella per lo sport, in una concreta opportunità di “ lavoro sportivo “. Ne gioverebbero indirettamente l’ENTE e l’intero mondo dello Sport Amatoriale in termini di crescita qualitativa”.

Dopo l’interessante disamina di Fabio Delicato, si sono registrati alcuni apprezzati interventi dei convenuti.

Ulteriori informazioni potranno essere richieste tramite mail all’indirizzo Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. o visitando il sito www.asirc.it oppure direttamente – dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 13 o per appuntamento - presso la sede dell’ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane – già Alleanza Sportiva Italiana) Corso Garibaldi 154 – Galleria Caminiti a Reggio Calabria.