Corte Conti: Calabria, resta alto allarme per frodi comunitarie
Resta il settore delle frodi comunitarie uno dei più rilevanti tra le indagini coordinate dalla Corte dei conti della Calabria. Sono, infatti, oltre 20 milioni di euro i danni riscontrati nelle frodi comunitarie secondo le indagini coordinate dalla Procura della Corte dei conti che ha depositato, nel corso del 2013, 41 atti di citazione.
I dati sono emersi dalla relazione del procuratore regionale della Corte dei conti, Cristina Astraldi De Zorzi, nel corso della cerimonia per l'inaugurazione dell'anno giudiziario della magistratura contabile che si è svolta a Catanzaro. In particolare, si tratta di frodi per la indebita percezione di fondi Fesr, Feoga e della legge 488/92. Tra i casi segnalati c'è anche l'indebita erogazione di aiuti comunitari al figlio di un boss locale, sottoposto al regime di sorveglianza speciale.
Si tratta, secondo Astraldi De Zorzi, di "operazioni fraudolente che, da un lato, hanno comportato la distrazione di fondi pubblici dalle originarie finalità e, dall'altro, non hanno consentito a soggetti che ne avrebbero avuto diritto di usufruire di tali fondi così arrecando un danno all'economia della Calabria ed a tutta la comunità calabrese".
Tra le casistiche evidenziate nella relazione, anche il netto incremento di atti di citazione per l'applicazione della pena pecuniaria nei confronti di contabili che non hanno reso i conti. Tra le novità di indagine, Astraldi De Zorzi ha citato quelle relative al dissesto finanziario degli enti locali e al ritardo per la mancata conclusione dei procedimenti amministrativi nei termini prescritti.
Nell'intensa attività della Procura della Corte dei conti, sono stati disposti quasi 35 milioni di euro, nel 2013, di importi di condanna, pari al 46 per cento dell'importo richiesto dal pubblico ministero. Nonostante l'esiguità' del personale, d'altronde, la Procura della Corte dei conti ha aumentato dell'8,26 per cento il numero delle vertenze aperte, pari a 4,115 unità, dimostrando, secondo il procuratore, "la fiducia e l'interesse che la comunità calabrese ripone nella magistratura contabile". (AGI)