Confesercenti: a Reggio Calabria la crisi colpisce anche la ‘ndrangheta
È emergenza criminalità a Reggio Calabria. In pochi giorni numerosi attentati ad attività commerciali, violenza diffusa, insicurezza. La città sembra immortalata agli anni di piombo.
“Siamo fortemente preoccupati per quello che sta accadendo a Reggio Calabria- spiega Nino Marcianò presidente Confesercenti e dirigente di Sos Impresa Confesercenti- E per questo che chiediamo un incontro pubblico con il Ministero dell’Interno, della Giustizia e della presidente della Commissione Antimafia, a Reggio Calabria per avviare un percorso di comune contrasto ai nuovi fenomeni criminali di questi giorni.
Si tratta di segnali gravi- continua Marcianò- I numerosi attentanti ai negozi rischiano di vanificare il lavoro svolto negli anni anche da tutti quegli imprenditori e commercianti che hanno detto no a l’ottimo lavoro sinora svolto dalla Magistratura e forze dell’ordine. Leggere i fenomeni di questi giorni- conclude il presidente- è un lavoro molto complesso. Negli ultimi anni, infatti, ci siamo abituati ad affrontare una ‘ndrangheta silenziosa, che non spara, mantiene il controllo del territorio e fa affari soprattutto nel ricco Nord.
Anche il crescere della microdelinquenza rappresenta un ulteriore segnale preoccupante. L’escalation di violenze di questi giorni possono, da un lato significare che stiamo assistendo a un rimescolamento delle famiglie di ‘ndranghetisti per il controllo del territorio, dall’altro che la crisi in Calabria colpisce anche la ‘ndrangheta, costringendo la manovalanza ad azioni di microcriminalità in assenza di altro.
Un ulteriore rischio per il territorio è che molti imprenditori non avranno più il coraggio di denunciare, per questa ragione le associazioni antiracket e antiusura devono essere in grado di fare rete e dare sostegno a coloro i quali hanno denunciato”. Confesercenti rimane ed è a fianco di tutti gli imprenditori vittime di questi vili gesti.