Con il rito delle ceneri la A.N.C. Catanzaro ha iniziato la Quaresima
Con il rito delle ceneri l'Arma dei Carabinieri ha iniziato il suo cammino quaresimale. Il Comandante provinciale dell'Arma, Colonnello Ugo Cantoni, ufficiali, carabinieri e le loro famiglie hanno partecipato alla messa celebrata dal cappellano militare della Legione Carabinieri Calabria, don Vincenzo Ruggiero, nella cappella del Comando provinciale, in piazzale Trieste a Catanzaro.
Un momento di preghiera e raccoglimento cui ha preso parte anche l'Associazione Nazionale Carabinieri, sezione “Arruzzo” di Catanzaro, rappresentata, nell'occasione, dal presidente Ten. Maurizio Arabia e dal vice presidente, Brig. capo Michele Iuliano, unitamente a parte del direttivo e ad un gruppo di carabinieri in congedo e benemerite. La sezione catanzarese ha accolto di buon grado l'invito del colonnello Cantoni nella certezza che il rito delle ceneri sia il punto di partenza per ritrovare se stessi lungo il percorso della Quaresima, ma soprattutto per ritrovarsi in Dio, cercando in Lui la forza per andare avanti e svolgere al meglio il proprio servizio.
“Nella Quaresima riemerge il bisogno di Dio. In un tempo come il nostro in cui si vuole sfrattare Dio, noi siamo chiamati a riscoprire la sua centralità. Tutti abbiamo bisogno di Lui”, ha detto don Vincenzo. Alla fine della celebrazione il Comandante provinciale, dopo avere ringraziato la A.N.C. e le sorelle delle Croce Rossa, nonché tutti gli altri presenti, ha esortato tutti a sfruttare questo tempo per riflettere sulla propria anima imbruttita e arrugginita.
“La Quaresima – ha detto - è il tempo in cui occorre tirare il freno a mano e pensare a ciò che si sta facendo”. Richiamando quanto raccomandato dal cappellano, Cantoni ha chiamato tutti ad ascoltare il suggerimento di papa Francesco, digiunando dai pettegolezzi e dalle chiacchiere. “Occorre frenare. Non vedere sempre la trave nell'occhio dell'altro, non essere sempre pronti a criticare. Occorre invece – ha continuato - trovare qualcosa di buono. Il buono che c'è dappertutto”. Con questo atteggiamento, “si può salvare l'anima, ma si può fare anche meglio il nostro lavoro. Si può servire meglio chi è in difficoltà. Garantire alla gente di potersi muovere con tranquillità. Nel tabernacolo e nella Chiesa si può trovare la forza per fare meglio”, ha concluso il colonnello. Un invito alla riflessione spirituale e al rafforzamento della fede, che la sezione catanzarese ha inteso cogliere come preziosa indicazione per continuare ad agire per il bene della comunità.