Cisl area Jonio Sila, centralità al Porto di Corigliano nel Mediterraneo

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Si rinnova l’impegno e l’appello della Cisl dell’Area Jonio-Sila sullo scottante tema della gestione dei rifiuti. Il segretario zonale cislino Michele Sapia esprime l’adesione della Cisl zonale alla mobilitazione popolare in difesa del territorio indetta per sabato 22 marzo alle 9.30 a Corigliano Calabro dal Comitato per la salvaguardia e la Tutela del Territorio.

Da tempo la Cisl zonale, ha posto l’accento sul tanto discusso tema dei rifiuti avviando con le altre sigle confederali, la raccolta di firme a tutela dell’ambiente, della salute e del lavoro. L’iniziativa si pone il fine di coinvolgere la popolazione della sibaritide e stimolare la politica e il governo regionale a seguito dell’emanazione del bando per lo smaltimento dei rifiuti all’estero che penalizza una intera area della Regione, senza prendere in considerazione criteri di uniformità, equità, economicità e solidarietà tra territori. Nei programmi regionali, il porto di Corigliano Calabro, fungerebbe da punto di carico dei rifiuti, compromettendone così altre priorità e potenzialità concrete di sviluppo sia dell’infrastruttura portuale e che dell’intera area.

La Calabria, in riferimento al processo di creazione di libero scambio nel Mediterraneo e, dunque, alle dinamiche commerciali emergenti, si trova a ricoprire un ruolo primario per la sua posizione strategica all’interno del Mediterraneo. In questo contesto, il porto di Corigliano ha un ruolo di rilievo, con un elevato potenziale che il sistema politico-istituzionale non è riuscito pienamente a cogliere. Puntiamo con maggiore forza allo sviluppo del sistema portuale calabrese, iniziando dal Porto di Corigliano Calabro, come strumento per consentire alla Calabria, ponte nel Mediterraneo, di sfruttare questo vantaggio competitivo, mettendo in campo azioni che possano potenziare una struttura multifunzionale, caratterizzata, rispetto alle sue potenzialità, da un sottodimensionamento nell’utilizzo e da una serie di gap infrastrutturali (servizi e intermodalità). Questo è quanto sostiene il segretario dell’area Jonio Sila Michele Sapia. Affinché tale struttura possa saper intercettare tali flussi - aggiunge Sapia - occorrono sicuramente interventi infrastrutturali, di governance e di pianificazione, sui quali ad oggi si registrano criticità e ritardi. Riteniamo che sia necessario porre in essere le azioni previste per il Porto di Corigliano all’interno del Piano Operativo triennale dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di favorire lo sviluppo del porto come nodo di scambio intermodale, rafforzare il ruolo di terminale commerciale, valorizzare le attività legate alla pesca, rilanciare un nuovo terminal crocieristico e diportistico-turistico. Diamo una nuova centralità al porto di Corigliano, e ad un intero comparto, quello della pesca, che ha costituito per anni la fonte primaria di produzione di reddito ed occupazione dell’area. Parliamo di rilancio turistico partendo proprio da questa struttura, strumento in grado di poter valorizzare gli attrattori primari di questo territorio, di tipo culturale, architettonico, artistico e naturalistico. Puntiamo ad investimenti infrastrutturali muovendoci nella direzione di offrire servizi portuali di base, adeguare le strutture, le attrezzature e le tecnologie per la movimentazione delle merci, adeguare l’area di ancoraggio navi, alla realizzazione di una struttura alaggio e varo e area cantieristica di servizio. Scenderemo in piazza manifestando la volontà di cambiare la rotta assegnata a questo territorio che da porta sul mediterraneo rischia di divenire pattumiera della Calabria.