Confindustria Cosenza: riflessioni e considerazioni di fondo del Presidente

Cosenza Attualità
Natale Mazzuca

"Dopo tanta storia, millenarie tradizioni e cultura che affonda le radici nella Magna Grecia, c'è uno strano destino che sembra pervadere la Calabria ed i calabresi". E' quanto scrive Natale Mazzuca, presidente Confcommercio di Cosenza.

"E' un destino sospeso - continua la nota - che si traduce in attese perenni. Aspettando chissà chi o cosa. Per usare il linguaggio delle Istituzioni pubbliche, nella migliore delle ipotesi, manca il regolamento di attuazione piuttosto che il bando in via di una pubblicazione che non arriva, così come le graduatorie o l'ultima firma sulla convenzione, per non parlare dei mandati di pagamento il cui rimando può essere senza tempo.

Per esperienza diretta posso testimoniare che indignazione, proteste, prese di posizione e documenti di denuncia, anche se resi in forma pubblica, servono a poco rispetto ad una diffusa pratica della deresponsabilizzazione, una generale indifferenza verso il bene comune e la certezza di non dover rispondere a nessuno in presenza di una legislazione corposa e farraginosa, quanto poco efficace ed incisiva negli effettivi strumenti di controllo e di regolazione.

Capita così che, nonostante la pesante riduzione tanto del numero che degli importi dei lavori pubblici posti a gara, per citare un esempio, si continui ad appaltare con il sistema della cosiddetta “offerta economicamente più vantaggiosa” anche per importi modesti, in assenza di alcuna motivazione tecnica relativamente alla complessità dell’opera da realizzare ed in presenza di progetti esecutivi come tali remunerati e validati.

Ancora più esplicativa, per approfondire e meglio comprendere la portata della questione, risulta l’analisi dei criteri premiali scelti dagli enti appaltanti ed i relativi punteggi attribuiti in maniera discrezionale dalle commissioni aggiudicatrici. Spesso risultano di difficile e sfuggevole comprensione anche sotto l’aspetto squisitamente lessicale. Come Confindustria siamo quotidianamente impegnati nell’azione di monitoraggio e di affiancamento alle imprese, fino alla segnalazione all’Autorità di Vigilanza sui Lavori Pubblici delle anomalie e delle evidenti distorsioni delle norme e delle regole di mercato.

E’ accaduto che la stessa Autorità sia arrivata ad intimare a qualche Ente appaltante di ritirare e modificare il bando in questione, ma con nessun risultato. Perché, ad onta del nome, anche in caso di inadempienze conclamate, l’Autorità non ha poteri di revoca dei finanziamenti o di surroga nelle procedure! Abbiamo chiesto più volte l’istituzione di una Stazione Unica Appaltante e che la selezione dei professionisti componenti le commissioni aggiudicatrici avvenga mediante procedure di evidenza pubblica.

Si otterrebbe maggiore trasparenza, un sicuro innalzamento della qualità professionale, la garanzia della corretta concorrenzialità tra le imprese. Considerato che il nostro appello risulta a tutt’oggi inascoltato, la considerazione è amara. Forse non tutti hanno a cuore come noi che le regole siano chiare, lineari, trasparenti ed uguali per tutti, senza scorciatoie e privilegi. Purtroppo non è solo il settore delle opere pubbliche e dei pubblici appalti ad essere afflitto da pesanti distorsioni. Le cronache di questi giorni, a tutte le latitudini, stanno portando all’attenzione dell’opinione pubblica numerosi ed inquietanti fatti di malcostume.

E' di tutta evidenza che esiste una importante e diffusa "questione morale" che richiede interventi efficaci ed esemplari di prevenzione e di repressione. Occorre alleggerire e semplificare i passaggi burocratici rendendo certi i tempi dei processi amministrativi e chiaramente individuabili i gradi di responsabilità a tutti i livelli. Nella stessa direzione, ma con coinvolgimento diffuso e visione più lunga occorre porre con forza una "questione etica" che sappia ripristinare le categorie dei valori che stanno alla base delle società civili e che fungono da lievito ai processi di crescita equilibrata e di sviluppo armonico delle civiltà più avanzate.

"Serve un cambio di passo", si sente dire sempre più spesso rimarcando la necessità di "decisioni" ed "implementazioni" delle stesse in tempi coerenti. E' assolutamente vero ed innegabile. Ma insieme abbiamo la necessità di ricostituire una classe dirigente degna di questo nome. Non basta ricoprire incarichi di rilievo per essere tale. Serve avere sguardo lungo e visione prospettica, ma , soprattutto, la capacità di saper leggere e governare le complessità dei nostri tempi, riuscendo a prefigurare il nuovo rimodulando priorità e paradigmi di riferimento. Se la crisi continua a mordere, soprattutto nelle nostre realtà, qualche connessione credo ci sia.

"Avanti adagio, quasi indietro". Sembra questo il segno dell'andamento della nostra economia. Permane alta la disoccupazione, mentre l’attività produttiva è frenata da ristrettezza del credito, debolezza della domanda interna, perdita accumulata di competitività. Sono sicuramente questi i fattori su cui è urgente agire per evitare ulteriori danni al sistema economico del Paese.

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi tende a ribadire che vuole cambiare l'Italia guardando al futuro. Se questo è vero dovrà necessariamente segnare un punto di discontinuità rispetto alle politiche fin qui seguite. Dovrà tornare a guardare al Sud come risorsa per lo sviluppo dell'intero Paese non come la zavorra pesante e fastidiosa rappresentata da tanta pubblicistica di maniera. Servirà un nuovo protagonismo, una nuova stagione delle responsabilità, la riscoperta e la definitiva affermazione del bene comune.

Come Confindustria stiamo provando ad offrire segnali chiari, importanti e dal forte impatto ad iniziare dal nostro interno grazie alla realizzazione di una riforma epocale per l'Organizzazione che tende a semplificare gli Organi a vantaggio di una maggiore gamma di servizi per le imprese associate, ancora più qualità nelle proposte, una rinnovata capacità di interlocuzione con gli organismi di riferimento.

Il processo avviato con i colleghi Presidenti delle Associazioni di Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia, si arricchirà nei prossimi giorni di una importante realizzazione che verrà resa pubblica in una specifica conferenza stampa. Sul piano delle proposte concrete per lo sviluppo del nostro territorio, avvalendoci del supporto di grandi esperti, abbiamo dato corso ad uno studio approfondito, che presenteremo nella prima decade del prossimo mese di maggio, tutto incentrato su poche ed efficaci azioni da poter avviare in Calabria in tempi molto stretti, in maniera tale da segnare una inversione di tendenza rispetto all'andamento dell'economia e massimizzare le possibili ricadute positive di una rinnovata e più espansiva azione di governo.

Occorre maggiore consapevolezza di ruolo ad ogni livello, serietà nell'impegno e saper guardare oltre i confini dei propri interessi più prossimi a vantaggio di quelli complessivi. Sono convinto che ci siano le condizioni per superare questo difficile momento. Occorre crederci ed operare!"