Giornate Fai di primavera, il parco della Roccelletta invaso da migliaia di visitatori
Migliaia di visitatori ed appassionati hanno invaso nell’ultimo weekend il Parco Archeologico di Roccelletta di Borgia, in occasione delle Giornate di Primavera organizzate dal Fai di Catanzaro. Il parco conserva i resti dell’epoca dell’antica polis greca di Skylletion e della romana Minervia Scolacium.
Ogni anno il FAI, Fondo Ambiente Italiano, si mobilita con innumerevoli iniziative mirate a conoscere, difendere e tutelare l’immenso patrimonio naturalistico, storico ed artistico d’Italia, spesso insidiato dalla mano offensiva ed invasiva dell’uomo. Dopo le esperienze dei due anni precedenti in due luoghi suggestivi ed affascinanti come il Parco della Biodiversità Mediterranea e la Villa Margherita nella città di Catanzaro, la Delegazione Fai di Catanzaro, in questa XXII edizione delle Giornate di Primavera, ha quindi voluto proporre un viaggio interessante alla scoperta di un luogo simbolo della Magna Graecia e dell’epoca romana. Il sito sorge nell’area espropriata dallo Stato nel 1982 per costruire il Parco Archeologico della Roccelletta. E sono arrivati davvero in tanti da ogni parte della Calabria, con auto e bus organizzati per la ghiotta occasione di conoscere un luogo simbolo del glorioso passato calabrese, indissolubilmente connesso alla Megale Ellas ed alla Romanità.. Diversi anche gli amministratori locali, il Sindaco di Borgia in testa, ma anche tanti primi cittadini dei comuni limitrofi e non.
Di Skylletion la tradizione letteraria greca parla di una fondazione ateniese, ad opera di Menesteo, o di Ulisse, al ritorno dalla guerra di Troia, ma appare più probabile l’ipotesi della sua origine come sub – colonia dell’antica Kroton, oggi Crotone, ricca poleis a capo della Lega Italiota, con sede nel santuario di Hera Lacinia, nell’attuale Capo Colonna. Skylletion doveva avere, come Kaulonia, nelle mire crotoniati, un ruolo di presidio dell’istmo, nella politica di espansione della potente Kroton ai danni di Lokroi, attuale Locri. Il luogo, solitamente associato dagli itinerari antichi ai Castra Hannibalis, è stato identificato con quello dell’antica Skylletion (e romana Scolacium), grazie al ritrovamento di un’epigrafe che ha finalmente distinto topograficamente la città antica dal luogo, piu’ arroccato, dove oggi sorge Squillace.
Il Parco, immerso in un vasto e secolare uliveto, è un’ampia area di notevole valore storico, culturale ed artistico, che conserva al suo interno antichissime costruzioni di epoca greco-romana, normanna, interessantissimi reperti archeologici, ceramiche di età remote e significative statue acefale. La visita del Parco e’ stata guidata da numerosi “Apprendisti ciceroni”, studenti di diverse scuole di Catanzaro e della provincia, che, adeguatamente preparati, hanno condotto i visitatori in una lunga ed affascinante passeggiata. Il percorso è stato articolato in varie tappe e, proprio in occasione delle Giornate di Primavera, è stato presentato per la prima volta al pubblico l’Anfiteatro di Scolacium, l’unico noto in Calabria ed il quarto della terza regione augustea. L’ampiezza del complesso, che poteva accogliere fino a 15.000 spettatori, testimonia l’importanza del sito, un tempo punto d’incontro di tutte le popolazioni limitrofe. La visita è proseguita nelle aree più significative del Parco: il Teatro romano, di dimensioni ragguardevoli e di cui sono ben visibili le gradinate, il Foro, il Museo archeologico, la Basilica di Santa Maria della Roccella ed il Museo del frantoio, che, con il suo frantoio elettrico, è considerato un notevole esempio di archeologia industriale, essendo dotato di macchine ed attrezzature elettromeccaniche realizzate in gran parte da imprese locali agli inizi del secolo scorso. La rilevanza del parco, infatti, è completata dal recupero del patrimonio naturale, agricolo ed agroindustriale preesistente, effettuato con interventi di restauro conservativo, di valorizzazione e fruibilità.
“Un grandissimo successo di pubblico” ha commentato il Capo Delegazione Fai di Catanzaro, Avv. Carmen Audino. “Sia nella giornata di sabato 22, con la presenza delle scuole, sia in quella di domenica 23, dedicata ai soci ed ai visitatori, abbiamo respirato un’atmosfera fantastica. L’obiettivo di questa edizione delle Giornate di Primavera è sicuramente stato quello di rendere i calabresi consapevoli dei nostri luoghi. Conoscere Scolacium è determinante per difenderlo, custodirlo e valorizzarlo. In primis c’è da complimentarsi con i ragazzi, gli apprendisti Ciceroni, che hanno trasferito al pubblico, con bravura e lucidità, tutte le informazioni sul sito. Un ringraziamento è d’obbligo anche ai docenti che li hanno preparati ed ai dirigenti scolastici, entusiasti di questo progetto e della collaborazione già pluriennale con il Fai. Il successo di questa manifestazione, inoltre, non sarebbe stato possibile se fosse mancato il sostegno della Direzione del Parco, con in testa Maria Grazia Aisa, e della Soprintendenza ai Beni Archeologici della Calabria” ha concluso Carmen Audino.