Silp Cgil Vibo sui paventati tagli ai presidi di polizia
"Era il 1983 quando, per la prima volta in Italia, il Comune di Limbadi veniva sciolto per motivi di Ordine Pubblico. Mancava ancora la normativa Antimafia, eppure, era già evidente come la criminalità organizzata, in alcuni contesti, se non opportunamente contrastata, riuscisse ad infiltrarsi nelle Istituzioni Locali.
Seguirono gli scioglimenti dei Consigli Comunali di: Stefanaconi (1992), Briatico (2003), Nicotera (2005), Parghelia, San Gregorio d’Ippona, Soriano Calabro (2007), Nicotera (2010), Briatico, Mileto, Mongiana, Nardodipace (2012), San Calogero (2013), e da ultimo, Ricadi e Joppolo (2014)". Così scrive la Segreteria Provinciale SILP-CGIL di Vibo Valentia.
"Tradotto in numeri - continua la nota - ciò significa che circa il 25% dei Comuni Vibonesi è stato controllato e/o influenzato dalle cosche di ‘ndrangheta e quindi, che le organizzazioni mafiose, nel Vibonese, oltre ad interferire sull’economia locale, hanno condizionato e “forse condizionano ancora” anche le scelte politiche ed amministrative.
La ricetta operativa che i vari governi centrali stanno utilizzando per contrastare tale triste realtà si chiama spending review e per la Provincia di Vibo Valentia, in particolare, sta determinando: Chiusura della Sezione di Polizia Postale (nonostante l’esponenziale crescita dei reati informatici e del cd cybercrime); Carenza organica di Ufficiali di Polizia Giudiziaria (per la conduzione ed il coordinamento delle indagini, è necessaria la qualifica di Ufficiale di P.G.); Inadeguatezza delle dotazioni strumentali per l’assolvimento del servizio d’Istituto (carenza del parco macchine, insufficienza ed inadeguatezza degli strumenti tecnici necessari); Innalzamento dell’età media dei poliziotti a circa 47 anni di età (con tutte le ripercussioni conseguenziali); Dismissione dal demanio dello Stato dei presidi delle Forze dell’Ordine (Nell’anno 2004, la struttura “Scuola di Polizia” è stata alienata per l’importo di euro 9.630.000 a favore della Società Pirelli e da questa alla fondazione BNL. Pur tuttavia, il Ministero dell’Interno, per mantenervi dentro i propri Uffici, ha dovuto corrispondere alla BNL un canone di affitto annuo di euro 1.010.000. Il contratto di affitto avrà durata fino al 2024, per cui, a fronte dell’introito di 9.630.000,00 euro, la somma totalmente esborsata in affitti sarà di euro 20.200.000, senza tener conto della rivalutazione ISTAT. Tutto questo per risparmiare!); Preannunciata chiusura dell’Istituto di Istruzione “Scuola Allievi Agenti” di Vibo Valentia (con nota del marzo 2014 il Ministero dell’Interno ha dichiarato “…è in corso la rimodulazione degli Istituti di Istruzione della Polizia di Stato con l’intento di ridurli e di concentrarli in strutture di proprietà demaniale” che tradotto significa: prima vendo la struttura ai privati e poi chiudo la scuola).
Tale politica che è sinonimo di “ammainare le bandiere per darsi alla ritirata” significa consegnare irrimediabilmente il Vibonese alle organizzazioni mafiose, significa ammettere la vittoria dell’antistato e significa dover spiegare alle generazioni future che la legalità non ripaga.
La Scuola di Polizia di Vibo Valentia, fiore all’occhiello per la cultura della legalità, sede della Protezione Civile in occasione delle calamità naturali, rifugio per gli sfollati, centro di alta formazione per le Polizie locali, emblema di legalità per le scolaresche meridionali e centro di alta formazione fisica e professionale, non può e non deve imbattersi nella scure di uno Stato sempre più estraneo alle esigenze dei cittadini.
Per tali motivi il sindacato di Polizia SILP per la CGIL, in netta contrapposizione alle mere logiche di bilancio, pienamente consapevole delle peculiarità proprie del comprensorio Vibonese, si oppone fortemente alle politiche governative dei tagli lineari e ribadisce l’invito a tutte le forze politiche e sociali a sostenerlo nella lotta contro l’abdigazione a favore del malaffare.